martedì 30 giugno 2009

Come Fabrizio ne "Le passanti"

Non so, sarà l'estate... chè mi succede sempre in estate,
saranno le frequentazioni di mia figlia che riempiono la casa di teneri tredici/quattordicenni,
e mi sovviene che fu proprio a quell'età che l'incantesimo si ruppe
e cominciai a disseminare cocci su strade sbagliate,
...ma mi sento sopraffatto dalla nostalgia delle cose non fatte.
Ed è atroce oggi, come lo fu allora
che ero cosciente della perdita nel momento stesso della rinuncia.

lunedì 29 giugno 2009

All'improvviso un rimpianto passeggero

Preoccupato di non dispiacere agli altri, spesso ho rinunciato al mio di piacere.
Bisogna essere crudeli a volte per godersi la vita.

domenica 28 giugno 2009

Senza capo nè coda ma con un moglie loquace

Mi rendo perfettamente conto che certi miei post sono sconclusionati, senza capo nè coda.
E questo è perchè un pò lo sono io, di natura, sconclusionato.
Altrimenti non sarei ridotto come sono ridotto.
Ma c'è un'altra cosa che mi fa sconclusionare ancora di più.
Sfiderei chiunque a scrivere un post mentre tua moglie a un metro da te ti parla e parla e parla
e racconta cose che ti ha già raccontato centinaia di volte pretendendo comunque attenzione,
oppure ti parla di cose nuove, inedite ma di cui a te non te ne frega niente
chè sono cose che non riesci a farti interessare neanche con tutta la buona volontà di marito
che ha giurato di esserti vicino comunque.
Che poi il problema vero non è neanche tanto questo, perchè uno sforzo sovrumano uno pure lo proverebbe a fare se sapesse in anticipo quando il discorso finirà.
Cioè quando inizia un discorso secondo me lei dovrebbe dire: guarda, marito mio, sto iniziando un discorso,
e lo devo fare a tutti i costi se no mi sento male, è il mio modo di respirare questo;
però ti avviso in anticipo che questo discorso finirà, che so, mettiamo tra un'ora, o tra due o tra cinque ore"
Benissimo! direi io, a me sta benissimo così, e mi metterei l'anima in pace, mi siederei comodamente in poltrona e starei una, due, cinque ma anche otto ore se necessario ad ascoltarla, annuendo come piace a lei, intervenendo a intervalli per farle capire che sto seguendo il ragionamento, ma con frasi brevi e veloci per non turbarla,
alzandomi ogni tanto per fare un caffè e mantenere alta l'attenzione, e così via fino alla fine del tempo pattuito.
Ma mettersi ad ascoltare un discorso sapendo che questo discorso non finirà mai a meno di qualche evento straordinario esterno tipo terremoto o caduta di un meteorite, beh non è cosa facile da sopportare.

sabato 27 giugno 2009

Bloggisti di tutto il mondo, unitevi!

Oggi riflettevo sui blog e sul fatto che i blog nascono come funghi dopo un acquazzone.
Per esempio quando ho iniziato io, qualche mese fa, chi si immaginava che una caterva di altri navigatori stava cominciando nello stesso momento come me, neanche ci fossimo messi tutti d'accordo!
E allora pensavo che questa storia dei blog è come una marea che aumenta e aumenta e aumenta e alla fine porterà grandi cambiamenti all'umanità
se non proprio a creare un Uomo Nuovo, più umano e più nuovo appunto.

Infatti tanti condizionamenti che nella vita di tutti i giorni ci fanno essere cinici, scostanti e seriosi... sulla rete vengono meno e l'uomo nel suo blog si mostra più naturale, come deve essere.
E pensavo, sempre in questa mia riflessione sui blog, che gli psicanalisti, gli psicologi e compagnia bella, se già non lo fanno, dovrebbero consigliare ai loro pazienti di aprirsi un blog, come terapia.
Perchè avere un blog aiuta a diventare più disciplinati nel pensare, più logici nel ragionare, e a mettere ordine nel cervello allontanando le paranoie mentre si pensa a qualcosa di interessante da raccontare.
Anche le azioni quotidiane dopo che hai aperto un blog le compi con più consapevolezza, sei più presente con la testa nelle cose cha fai, perchè quando fai qualcosa o ti capita un fatto qualsiasi, nello stesso tempo cominci a pensare al post che ne uscirà e allora ti concentri e non ti perdi una virgola.
Insomma dal punto di vista della psiche, il blog è una bella disciplina e ci sarebbe da riflettere un bel pò su questa cosa e qualche esperto dovrebbe scriverci un libro prima o poi, anzi un trattato vero e proprio tipo "La psicanalisi del post", "Blog e terapia psicanalitica", "L'Io postato" "Psicopatologia del post quotidiano", "Noi e i nostri commenti", "L'inconscio collettivo dei bloggisti", "Il Bloggista schizzoide" e cose così.

E non solo gli psicologi, ma anche i linguisti e gli storici dovrebbero essere contenti di questa marea bloggista che avanza, loro che si lamentano sempre che la lingua sta morendo, che i giovani scrivono messaggi senza le vocali, abbreviando quelle quattro parole che conoscono,ecc. ecc. perchè con i blog non è più così, coi blog siamo tornati [avanti,] a quando si scrivevano le lettere, tipo nell'800.
Al bloggista gli piace scrivere e se scrive breve impara a essere conciso ed essenziale che è una gran bella cosa, se scrive lungo allora usa tanti aggettivi e sostantivi e cerca nuove parole, adopera i dizionari on-line, si informa sui sinonimi e i contrari per non ripetersi...
E allora le parole viaggiano, superano confini, vengono riscoperte, riesumate, tornano a vivere e vengono rilanciate, rimbalzano da blog a blog, da nazione a nazione.
E anche gli stili abbondano, che se tu ti fai un viaggio tra i blog scopri la stessa situazione, lo stesso pensiero raccontati con stili diversi, che altro che frammenti di un discorso...

Insomma io questa storia qua dei blog la vedo come una cosa molto positiva perchè mettetela come volete ma i bloggisti sono umanamente più evoluti della media di ciò che si incontra per strada e mi piace immaginare i bloggisti come un grande gruppo rivoluzionario che piano piano, in sordina, tra una battuta, un pensiero profondo e una cazzatina sta preparando il più bel cambiamento antropologico dai tempi, che so..., della rivoluzione francese?

venerdì 26 giugno 2009

Se son pesci...

Voi di sicuro non ci crederete,
ma io ho visto coi miei occhi i due pesciolini qui a fianco che amoreggiavano.
Si sbaciucchiavano agitando allegramente la coda e ruotavano tutti contenti intorno al loro bacio.
E poi ho visto il bianco che cercava di farsi quello nero (o era quello nero che cercava di farsi il bianco, chè i pesci scopano come gli umani, faccia a faccia, (o fianco a fianco?) e non si capisce qual'è il maschio e quale è la femmina e il pistolino non ho visto da dove usciva e dove entrava, anzi si può dire che non l'ho visto proprio per niente tant'è piccolo)
Poi però mentre li guardavo che non ci volevo credere, si sono accorti che li stavo guardando e hanno smesso, e si sono messi a fare tutti gl'indifferenti, uno di qua, uno di là.
Io ora faccio così, ogni tanto mentre navigo in giro nella rete, quando meno se lo aspettano, pah!,
piombo su di loro all'improvviso, per vedere di beccarli di nuovo appiccicati, così ci faccio una frizzata e ve la mostro, ma quelli si sono fatti furbi subito e fanno finta che neanche si conoscono.
Ma tanto lo so che non ci credete e pensate che vi sto dicendo una fesseria grossa grossa, e allora vi dico che poteste provare voi stessi a beccarli e forse voi ci riuscite davvero perchè entrate da un'altra parte e loro magari non se l'aspettano.
Spero solo che non cominciano a riprodursi all'infinito che poi lì dentro non c'è neanche uno squaletto piccolo piccolo che se li mangia
e mi toccherà allargare l'acquario fino a occupare tutta la pagina del blog!

adieu

Ho saputo della morte di MJ stamani da LindaLov chè Linda è meglio della Cnn
Non è che vada pazzo per il personaggio e la sua musica, ma ho in macchina quel capolavoro di Thriller.
E c'erano degli aspetti della sua vita che proprio non capivo,
come la sua mania di buttare dalla finestra migliaia di dollari per mobili e soprammobili a volte di pessimo gusto. (D'altra parte i soldi erano suoi e non è corretto giudicare come uno li spende, però non posso fare a meno di pensare che se invece di comperare costosissime cianfusaglie avesse aiutato qualche disgraziato in più, forse ne avrebbe guadagnato in felicità e salute)
Eppure dopo aver visto il documentario Living with Michael Jackson del giornalista inglese di origine pakistana Martin Bashir beh a me Michael cominciò a fare tenerezza.
Magari mi sbaglio, ma mi dava l'idea di un essere profondamente solo.
Uno dei bambini perduti di Peter Pan ma senza Peter Pan.
Un alieno che non ci capiva più nulla di questo mondo e di questa vita

giovedì 25 giugno 2009

Che ci posso fare?

Ho un vizio innato ed è quello di mettermi sempre dalla parte di chi si trova in difficoltà,
di chi è in minoranza, di chi sta perdendo.
Non è mai un atteggiamento ragionato, è pura simpatia.
Naturale empatia per i miei simili.
Così pensavo che forse tra non molto mi toccherà prendere le parti di Berlusconi.
Spero solo che qualcuno dei suoi amici lo seguirà fino alla fine,
fino a gettarsi nel fuoco per lui,
chè non sopporterei di vederlo improvvisamente solo come un cane abbandonato.
E poi... meglio perderli tutti che perderne uno solo!

I libri della settimana

Una volta alla settimana vado in "città" per lavoro e passo sempre dal mio rigattiere di fiducia.
Ha un settore dedicato ai libri usati, fumetti e riviste.
Ci trovo sempre dei titoli interessanti, fuori catalogo ma anche uscite recenti, in ottimo stato e a prezzi irrisori (ho scoperto che sono tanti quelli che, appena ricevono un libro in regalo, corrono a rivenderlo, comprensivo di dedica).
Ieri ne ho contati una decina di interessanti, ma poi ne ho presi solo quattro.
Degli altri non ero veramente convinto, perchè sono molto incostante nei gusti e nelle passioni letterarie, ma prevedendo che un giorno, forse proprio la settimana prossima, potrebbero interessarmi li ho sistemati in un posticino appartato, nascosto (il problema sarà poi ricordarmene!)
E questo per dire come mi sono ridotto.
Questi sono i libri che ho comprato:
  • GRAAL. Saggio sul Mistero del Sacro Amore di Massimo Scaligero, ed. Tilopa
  • I Frutti dell'Albero della Vita - La Tradizione Kabbalistica di Omraam Mikhael Aivanhov, ed. Prosveta
  • Morte sul Fiume di P. D. James, ed. Mondadori
  • Casual Sex e altri versi di Murray Lachan Young, ed. Bompiani
tutti in ottime condizioni, nuovi direi. Totale: 8 euro. Un affare.
Ma dov'è il rigattiere non ve lo dico.

lunedì 22 giugno 2009

Nuova scossa nella valle peligna

Di nuovo una scossa, 10-15 minuti fa.
Di nuovo.
Che palle, dice la gente, di nuovo per strada.
Mi associo: che palle!
Chissà all'Aquila?

domenica 21 giugno 2009

Paure

Mi è successo altre volte in passato, ma succede ora sempre più spesso.
Tre volte nell'ultimo mese.
Succede che vengo svegliato nel cuore della notte da mia moglie perchè, nel sonno "urlo come un pazzo".
L' ultima volta, mi ha raccontato, ha faticato a svegliarmi, chè io continuavo a urlare nel sonno nonostante mi chiamasse e scuotesse.
Cosa mai può succedere in questi viaggi onirici, quali visioni terrificanti possono mai apparire... da farmi gridare come uno scuoiato vivo?
Io di quei sogni ricordo solo delle presenze indefinite, incorporee, sfuggenti nella casa materna, e più che urlare pareva a me nel sonno, di lamentarmi.
E ricordo un'angoscia infantile, disarmante.
La paura, nei miei sogni, è vivida, interiore, personale.
Pervade tutte le cellule del corpo. Nel sonno!
Neanche il terremoto è riuscito a impietrirmi come certe atmosfere nei miei sogni.
La paura è un argomento che mi ha sempre "preso", molto.
E l'ho sempre odiata, la paura, dal profondo del cuore, insieme a tutto ciò e a chiunque la provoca.

Da bambino avevo paura dei "fantasmi", che non erano però i morti. A pensarci bene erano le stesse presenze incorporee dei miei sogni adulti.
Nella casa della mia infanzia, avevamo il gabinetto separato dalle altre stanze.
Per raggiungerlo bisognava attraversare una decina di metri del nostro giardino.
Per me era un incubo andarci di notte, al buio.
Un'incubo mai confessato al alcuno in famiglia.
Attraversavo quei metri di corsa, gridando tra me e me: "i fantasmi non esistono!",
una frase che avevo letto su Topolino e che io usavo come formula magica scaccia-paura.

Da ragazzo, nelle oziose serate estive quando si parlava tra compagni delle nostre aspettative di vita, io, che non ho mai avuto obiettivi pratici ben precisi e non sono mai riuscito a fare un programma sul futuro che andasse oltre il giorno dopo, rispondevo che mi sarebbe piaciuto sconfiggere la paura.
Volevo una vita senza paure.
Avevo il mito dei cavalieri intrepidi, degli eroi buoni e forti.

Ora da adulto, le mie paure più profonde sono legate al futuro di mia figlia.
Ho i brividi di terrore quando penso che potrebbe un giorno rimanere sola, senza noi genitori.
La nostra purtroppo non è una famiglia numerosa.
Mia figlia non ha nonni, non fratelli o sorelle e questo è un errore di cui ancora mi pento.
Forse l'unica cosa che mi riesce bene e con estrema facilità è contribuire a concepire una vita.
Ho dei buoni spermatozoi.
Mia figlia è nata dal primo e unico rapporto senza protezioni nè calcoli avuto con mia moglie.
Ed è nata di una bellezza tale che a Firenze, dove vivevo e dove è venuta alla luce, ci fermavano per strada ogni due secondi per poterla osservare.
Credo ci siano foto di mia figlia piccola sparse per tutto il mondo, tanti erano i turisti che mi chiedevano uno scatto.
Avrei dovuto insistere su quel tasto, e non l'ho fatto, privando mia figlia del piacere di avere un fratello o una sorella, un'ancora di salvezza nei momenti di solitudine esistenziale.
Oggi, qui e ora, darei la vita in cambio della certezza di una vita, per lei, serena accanto ad un uomo che ama e che la ama dal profondo dei loro cuori.

E poi ci sono gli incubi, quelli dell'inizio di questa scorribanda di pensieri, che mi fanno urlare nel sonno "come un matto".
Mi incuriosiscono e mi piacerebbe poter una volta tanto portarli a termine senza interruzione e ricordarmene una volta sveglio, per vedere di capirci qualcosa.
Di capire cioè cos'è in questi enigmatici sogni che riduce un uomo ultraquarantenne alla stregua di un bambino;
che cancella le sue difese, l'esperienza maturata, il suo bagaglio di conoscenze e le corazze costruitesi nel tempo e lo fa sentire solo, abbandonato, perso.

sabato 20 giugno 2009

La lunga attesa

El Nene e Angel sono due delinquenti argentini. Si amano e qualche volta, quando Angel non è preda delle sue paranoie religiose, fanno anche l'amore.
Partecipano ad una rapina ad un porta valori durante la quale vengono uccise tre guardie e diventano i ricercati numero uno della polizia argentina. Si rifugiano a Montevideo, in Uruguay, insieme ai tre loro complici. Ma anche qui la polizia gli sta alle calcagna.
Si chiudono in un appartamento disabitato e aspettano che si calmino le acque. Il tempo passa lentamente, tra sbronze tristi, coca, seghe, noia e qualche scazzo.
I pensieri di El Nene sono gli stessi pensieri di me, che recluso non sono nè braccato:

Aspettare. Si passa la maggior parte del tempo aspettando.
Aspettare il momento dell'attacco.
Aspettare che si siano calmate le acque.
Aspettare per spostare i soldi.
Il tempo ti rende esausto, è una battaglia persa.
Come in carcere, ti chiedi come passare il tempo.
Non puoi contare sul tuo corpo:
non puoi scopare nè piangere.
Ti resta solo la testa.
Pensi a stronzate ma almeno pensi.
Se dovessi raccontare a cosa
ho pensato mentre stavo rinchiuso,
ci metterei tanto tempo
quanto ne ho passato li dentro.
Inizi a immaginarti le cose:
quello che hai perso,
quello a cui hai rinunciato
quando hai lasciato la tua vita.
Una rapina, passo dopo passo,
mille volte, come fosse un film.
La costruzione di una casa,
mattone per mattone.
Una donna, tutti i dettagli dell'appuntamento,
le parole, i movimenti, i colori.
Vivi nella tua testa.
Ecco cosa diventi:
una testa, un cranio.
In carcere sono diventato gay, drogato, peronista.
Ho imparato a lottare fino alla morte,
a giocare a scacchi,
a rompere la faccia a chiunque mi guardasse nel modo sbagliato.
A fare gli origami con la cata delle sigarette,
a scopare in piedi,
a perdermi in un libro per non tornare più.
Ho costruito case nella mia testa solo per farle esplodere.

El Nene (Leonardo Sbaraglia) in Plata Quemada (di Marcelo Pineyro, 2000)

ps
il film è molto bello e la scena dei soldi bruciati (plata quemada) per me è un capolavoro

La partita finale

Che poi a proposito di tutto quello che sta succedendo a Berlusconi, uno può pensare:
"Ma cosa sarà mai! Queste son bazzecole in confronto a quello che il Berlusca ha dovuto affrontare in passato.
Uno che è passato indenne da accuse pesanti come: contatti con la mafia, coinvolgimento nel traffico internazionale di droga e nelle stragi Falcone-Borsellino, corruzione di giudici e testimoni, reticenza, falsa testimonianza ecc ecc, si deve preoccupare di qualche donnetta che lo accusa di pagare le ragazze per i festini?"
E invece, dico io, è più facile che Berlusca venga "fregato" su storielle piccole che ne va al massimo della reputazione di qualche sconosciuta escort, che non in storie grosse dove a farne le spese sarebbero i suoi complici e i suoi manovratori.
Succede a Berlusconi più o meno quello che successe ad Al Capone.
Pensate veramente che l'unico modo per incastrare Al Capone fosse la questione delle tasse non pagate? O era quello l'unico modo per incastrarlo senza coinvolgere altri poteri forti?

Che poi io mi chiedo: "Ma Berlusconi non lo aveva messo in conto che chi gli ha permesso fino ad oggi di crescere, di arricchirsi e diventare potente, un giorno (apparentemente sempre più vicino), quando non sarebbe più stato utile al Grande Piano Misterioso, lo avrebbe fatto fuori? Non aveva capito di essere, anche lui così potente, un burattino manovrato dall'alto e che un giorno i suoi burattinai lo avrebbero accantonato come si fa con le cose che non servono più?"

Questa appare sempre più una resa dei conti. Ora si vedrà qual'è il vero potere di Berlusconi.
Comunque vada, una cosa è certa: se avesse lavorato veramente per il bene del paese, se si fosse impegnato a far crescere il popolo italiano invece di contribuire a farlo involvere o se solo non si fosse fatto vedere così in confidenza amicale con quel delinquente sottosviluppato di Bush, noi oggi saremmo qui a offrirgli una mano.
Perchè abbiamo un cuore, noi.

La triste verità

"Eravamo tutti e due sicuri che il nostro rapporto fosse perfetto... ma c'era qualcosa che mancava, capisci?
cioè, l'amore richiede un equilibrio talmente perfetto...
E' come il corpo umano: può succedere che tu hai tutte le vitamine, i minerali, ma se c'è un minuscolo, unico ingrediente
che manca... come... come... come... come il sale per esempio, tu muori."

Juan Antonio
in Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen

venerdì 19 giugno 2009

Salò o le 120 giornate di Sodoma

Insomma praticamente in Italia l'economia, la finanza, la politica, le istituzioni, il governo sono in mano a gente che:
  • si strafà di coca,
  • passa da un bordello ad una festa piena di showgirl, veline, ex partecipanti del grande fratello, e da una festa a un bordello,
  • il cui pensiero dominante è soddisfare i propri istinti animaleschi,
  • che è terrorizzata dall'idea del tempo che passa e dalla vecchiaia,
  • con l'ansia di accumulare soldi e potere senza fine, convinta in questo modo di poter corrompere persino la morte e
  • sbavante per un presidente del governo che festeggia le proprie vittorie elettorali, invece che coi propri elettori, in salotto con decine veline e con un'ape regina-troia sulle ginocchia a cantarle Malafemmina...
Ora non è che io mi scandalizzo, chè sono uomo di mondo anch'io, ma col mio pensiero terra-terra mi chiedo cosa mai può venire di buono da gente simile perchè questa gente per mantenere lo status quo e i propri privilegi deve per forza impoverire il popolo, istupidirlo, lobotizzarlo, rincoglionirlo, impaurirlo, svuotarlo economicamente e moralmente.
Corsivo

mercoledì 17 giugno 2009

E' inutile che correte, topi: nessuno uscirà vivo da qui

Non so se avete visto il video del giovane morto alla stazione Cumana di Napoli.
Se non l'avete fatto finora, vi consiglio di non farlo più.
In ogni modo mostra un giovane ferito casualmente da dei deficienti terroristi-camorristi, il quale si accascia al suolo, agonizza e muore mentre la gente fugge impaurita, non degnandolo neanche di uno sguardo, (o guardandolo con la coda dell'occhio, così giusto per poter raccontare poi agli amici qualche particolare della strizzatina che si sono presa e di cui hanno parlato anche in televisione!)
(Forse bisogna ricominciare con l'abc con questa gente e insegnarle che la morte non si trasmette per contatto visivo!)
Che schifo, ragazzi!
Siamo andati oltre la mancanza di "pietas".
Siamo tutti dei morti viventi e abbiamo terrore a guardare un moribondo.
Siamo così soddisfatti della nostra non-vita, che ci siamo dimenticati che la morte è un fatto naturale.
Viviamo ovattati e storditi in una bolla di paura.
Mi sparerei una revolverata alla tempia per l'incoscienza che ho avuto a mettere al mondo una figlia in una società simile.
Non si salva nessuno, in quella stazione, nè i bambini, nè i ragazzi, nè i giovani (che cuor di leone i nostri giovani!), non gli adulti. Nessuno! Tutti a scappare, tutti agitati come topi alla ricerca di una via d'uscita dalla cosa più pericolosa di questo mondo: un uomo agonizzante.
IO NON SONO COSI'.
Ho bisogno di urlarlo al cielo, alle montagne, agli alberi, agli animali, a quei miserabili degli uomini:
IO NON SONO COSI'.
IO NON SAREI SCAPPATO COME TOPI SBRACCATI, DAVANTI AD UN UOMO MORENTE E ALLA SUA DONNA DISPERATA.
IO SAREI INTERVENUTO, IO AVREI TENUTO LA MANO ALL'UOMO E ABBRACCIATO LA DONNA.
Magari l'avrei fatto solo per egoismo, perchè altrimenti non sarei più stato in pace con la mia coscienza, perchè ho il terrore delle azioni vili, ma SICURAMENTE NON SAREI SCAPPATO. NO!
IO NON SONO COME QUELLI.

Chiamate le cose con il loro nome, almeno!

In merito a certe notizie che lo riguardano, apparse sui giornali, Berlusconi ha dichiarato che
non si farà certo condizionare da queste aggressioni e continuerà a lavorare per il bene del paese.
Che fegato, ragazzi!
Qualcuno di voi ha visto un pò di bene in giro, negli ultimi tempi?
Che se qualcuno l'ha visto, o intravisto, incrociato, sfiorato, sentito un pochino pochino di bene lo dica, per favore,
così mi metto l'anima in pace e cancello dalla mente quest'idea che il Berlù (e tutti i suoi colleghi di destra di sinistra e di centro)
è un adoratore di Satanasso e che perciò ragiona e parla al contrario, dicendo si mentre pensa al no, chiamando bianco il nero e riempiendosi la bocca di libertà in una società in cui ci sentiamo sempre più prigionieri e impauriti.
Per capire certa gente, bisogna fare questo giochetto semplice semplice.
Sostituire le parole con il loro contrario.
E allora tutto torna ad avere senso.
Anche il bene berlusconiano.

martedì 16 giugno 2009

Bonne vision!

Ieri ho visto un film francese, di qualche anno fa, molto carino.
"Il gusto degli altri"
Tra i vari personaggi, un autista e una guardia del corpo si trovano a condividere ore di attesa e noia per lavoro. Finiscono col confidarsi le proprie vicende amorose. Una sera, in un bar l'autista (A), non riconosce nella barista la donna con cui ha scopato anni addietro. Tornato dalla guardia del corpo (G), gli descrive la "figuraccia":

A: "Ci sono andato a letto con quella e non me ne ricordavo. Ti giuro porca miseria, un imbarazzo! E quando me l'ha detto l'ho guardata bene: non me lo ricordavo"

G: "Guarda che è normale, succede anche a me. Delle 2-300 che mi sono scopato ne riconoscerei si e no una ventina. Ma è nornale: una volta sei sbronzo, una volta al buio, una dietro alla porta... Non puoi mica ricordartele tutte!"

A: "Eh si, è vero... ma quando dici 2-300... è un modo di dire, vero?"

G: "No per niente! Ho 45 anni, ho cominciato a 15; se calcoli una media di 8-10 donne all'anno, in 30 anni... fai il calcolo: sono 300. Non ci piove!"

A: "Uhm... io ho 40 anni... diciamo che sono 25 anni, moltiplicato per 2 diciamo fa 50. E già, fa 50"

G: "Ci pensi parecchio prima di scopartene una!?"

A: "No, ma con alcune è durata un pò. Tu, invece, mai?!"

G: "Si, una volta"

Questo dialogo tra due splendidi quarantenni mi ha messo la pulce nell'orecchio o meglio mi ha toccato nell'orgoglio di maschio quarantenne.
Così provo anch'io a fare due conti.
Tra me e me, in mancanza di amici.
Non è molto difficile.
Non occorre la calcolatrice.
Dunque... ho 45 anni... ho cominciato, diciamo... per arrotondare, a 25. Quindi sono 20 anni:
se calcoli diciamo una media di... una donna ogni... decennio... allora fanno... 2 donne... Due!.
Già... due donne... ma diciamo anche tre, per essere più precisi... o proprio per essere larghi di manica... quattro.
Tre-quattro donne in tutta una vita!
E pensare che in Toscana si dice che nella vita di ogni uomo ci sono sette donne per chi non le vuole...
Quindi sarei anche sotto la media di chi proprio le donne neanche le desidera!
Ma lasciamo perdere (che è meglio!) e torniamo al film che è molto più profondo di quanto il dialogo sopra lascia intendere.
Io ve lo consiglio, è un film sulla solitudine e sul "gusto degli altri" appunto, di cui spesso per superficialità, egoismo o vanità ci dimentichiamo. Ma è leggero e godibile. Molto, molto carino.
Io alla fine mi sono anche commosso e mi è spuntata qualche lacrimuccia, leggera leggera.
Ma questo è per la mancanza di sesso.
Se non stringo un corpo umano da troppo tempo, mi si sviluppa il magone, tra il cuore e la gola, e allora basta un niente...

Buona visione!

ps
non è che vi voglio tentare... ma c'è emule

Canzoniere Italiano: senza amore non esisti

"Se non ami,
non ti ami,
non ci sei"

Lo ha detto Nek, poco fa, dall'arena di Verona

lunedì 15 giugno 2009

Di bollette, di crediti e di altre cose del Diavolo

Odio il telefono,
perchè quando squilla il mio telefono non c'è verso:
o è mia moglie che mi deve comunicare la nascita della sua ultima paranoia,
o è qualcuno che cerca soldi, tipo banca o recupero crediti
(che poi è lo stesso).
Poco fa era quest'ultimo.
Dico io, vabbene la crisi occupazionale,
vabbene che ognuno c'ha famiglia e deve pensare al suo,
vabbene pure che ci si mette il Berlusca a dire che bisogna inventarsi qualunque cosa
pur di non stare a bighellonare...
ma fare il recupero crediti!
dio bbono! non è da signori!
è proprio da inetti
o da sadici.
Che poi non è che uno si diverte a tardare i pagamenti!
non è che quando arriva una bolletta io dico:
accidenti! così poco? quasi quasi sai che faccio, la pago più in là,
così ci aggiungo la mora e le spese postali e magari anche il blocco e il ripristino utenza,
(tipo 50 euro per schiacciare due tasti al pc).
o meglio ancora le spese legali.
"Io una soluzione l'avrei - ho detto all'inetto/sadico della telefonata -
per i miei piccoli problemucci di credito: la galera".
Prontissimo a risolvere tutto con qualche mese di galera,
tanto con la vita che faccio non è che cambi qualcosa,
semmai ci guadagno: mi faccio qualche amico e mi disintossico da questo computer
che, se anche mi da da mangiare, mi assorbe completamente e mi fa dimenticare
persino di pagare le bollette.

Ancora e sempre!

Il tempo passa.
E invece non passa.

Tutto cambia.
E tutto resta uguale.

Succede tutto
E non succede niente.

Che palle!
Corro verso la fine
e sembra di stare all'inizio.
Ancora!

domenica 14 giugno 2009

Like a B. B. & B.'s song

Alzati, Giuseppe!
Non si può morire dentro!
C'è tutto un mondo intorno!

venerdì 12 giugno 2009

Di sinistra è meglio!

Ho avuto una donna una volta...
veramente ne ho avute più di una...
non molte di più, ma più di una...
avute nel senso di possedute...
cioè nel senso che ci ho fatto l'amore...
Insomma una delle donne con cui ho fatto l'amore
andava in visibilio a ciucciarle il capezzolo sinistro.
Con l'altro no, non succedeva, ma con il sinistro... proprio non ci capiva più nulla.
Non so da cosa dipendesse questo fatto qua di un capezzolo si e di un capezzolo no.
Deve essere per via di qualche collegamento sensoriale che dal lato sinistro era molto sviluppato
e dal lato destro no,
tipo un'autostrada a quattro corsie contro una stradina di montagna tutta curve e interruzioni.
Naturalmente a me questa cosa qua mi faceva impazzire, chè già i capezzoli sono una mia passione...
e in quello avevo trovato un alleato, un complice, un amico fidato che non mi ha mai deluso.
E infatti io quel suo capezzolo sinistro lo andavo sempre a stuzzicare,
lo tiravo, lo stringevo tra i polpastrelli, lo mordicchiavo e tutte quelle cose che di solito si fanno con i capezzoli,
e anche a quell'altro mi dedicavo, perchè a me piaceva pure quello e mi dispiaceva di trascurarlo,
di vederlo lì moscio moscio dall'altra parte e allora lo tiracchiavo, lo stringevo, lo mordicchiavo anche lui per farlo divertare turgido e duro come quell'altro (anche se faceva più fatica del fratello)
e io passavo ora di qua ora di là, ora a destra e ora a sinistra, più a sinistra in verità ma anche a destra.
E voi forse vi chiederete, ma come fai a ricordare che il capezzolo figo era quello di sinistra,
non è che per caso poteva essere quello di destra e tu stai a fare un pò di confusione chè sono passati pure tanti anni?
Non è che per caso stai bleffando per far intendere che le cose di sinistra sono meglio di quelle di destra?
No, rispondo io, non mi sbaglio proprio per niente, ci metto la mano sul fuoco, vi farei vedere con i vostri occhi se potessi (ah se potessi)
che era proprio quello sinistro il capezzolo giusto!
Perchè io in fatto di sesso vivo più che altro di ricordi, e mi piace ripassare con la mente ogni istante dei miei rapporti
e chissà quante volte ho ripassato la scena di me che ciuccio il suo capezzolo e di lei che va in estasi nell'extramondo,
e ogni volta che la ripasso io mi butto deciso su quello sinistro, non è che faccio le prove prima di qua e poi di là per vedere quale era quello giusto,
no, vado tranquillo su quello di sinistra (senza trascurare poi quell'altro, come ho già detto)...
insomma, non c'ho dubbi.

Ora però tutto questo ambaradam io l'avevo iniziato perchè volevo dire una cosa che ci tengo molto a dire, soprattutto alle donne.
Chè le donne c'hanno un difetto in fatto di capezzoli e ce l'aveva pure lei, la donna fantastica del capezzolo sublime,
e il difetto che c'hanno le donne in fatto di capezzoli è che trascurano i capezzoli degli uomini.
Dovete sapere donne care che anche i capezzoli dei maschi c'hanno certi collegamenti sensoriali che a volte sono grossi come autostrade a quattro corsie e vanno diritte verso il cervello e verso il pisello!
Chè s'è diffusa questa storia qua che siccome da bambini ciucciamo il capezzolo delle mamme allora a noi uomini ci piace ciucciare i capezzoli delle donne e alle donne no quello degli uomini perchè gli uomini non è che allattano!
Che a me questa teoria non mi piace proprio per niente perchè quando ciuccio il capezzolo di una donna io non mi sento per niente un bambino che ciuccia il capezzolo della mamma, perchè se così fosse mi si ammoscerebbe tutto e mi rivestirei di corsa.
No! Quando c'ho un capezzolo davanti io mi sento un leone che vorrei mordicchiarla tutta la donna e penetrarla fino infondo all'anima...
Però mi piacerebbe pure che fosse anche lei a ciucciare i miei capezzoli e penso con questo di interpretare il pensiero e il desiderio di molti altri uomini.
Chè, dobbiamo per forza accoppiarci tra maschi per avere soddisfazione dei nostri capezzoli?

Dei cazzi e delle fighe

Ogni volta che devo parlare di sesso, che si tratti di conversazione o di scrittura bloggistica, mi si presenta il problema dei termini da usare.
A me personalmente piace molto l'espressione fare l'amore, (o, anche se un pò meno fare all'amore) più che scopare, chè scopare non è che proprio mi piaccia tanto...
Il termine, dico, non l'atto.

E questa è fatta.

Il problema vero è quando devo parlare delle parti anatomiche coinvolte nell'atto sessuale chè rischio di oscillare tra termini scientifici che non rendono l'idea, e termini popolari che il più delle volte sono di una volgarità imbarazzante.
Se fate una ricerca sui termini regionali c'è da mettersi le mani nei capelli ammesso che prima non vi siano cascate le braccia per quanto sono brutte certe espressioni. Che poi sia il cazzo che la figa sono cose di per sè bellissime a vedersi, specie se sono fatte bene, proporzionate e senza difetti tipo curvature strane o slabbramenti dovuti all'eccessivo utilizzo e io mi sono sempre chiesto ma come cazzo si fa a chiamare una cosa così bella come il sesso e tutte le cose del sesso con certi nomi così brutti?!
Per esempio nel leccese per dire scopare si dice raschare (proprio così raschiare senza la i e con la sc di sciopero non di scarpa) che è una cosa che a me mi ha sempre ammosciato e per fortuna è un termine più che altro maschilista perchè io non l'ho mai sentito pronunciare da una donna il che vuol dire che in queste cose almeno le donne ci sentono di più. E allora ogni volta che un mio amico mi diceva ehi ieri io e francesca abbiamo raschato, oppure mi sono fatto una raschata che non dimenticherò mai, a me mi veniva da piangere, e non solo per l'invidia, ma perchè pensavo tra me e me beh non deve essere stato poi un granchè Corsivose mi usi questa espressione oppure caro mio vallo a raccontare a qualcun'altro, perchè io non potevo proprio capire come uno che ha fatto l'amore potesse uscirsene con un linguaggio simile. Qui gatta ci cova, pensavo.
Veramente per me resta tutt'ora un mistero come abbia fatto una popolazione così poetica e sensuale come quella salentina, che sprigiona sesso e versi da tutti i pori della pelle, a inventarsi certi termini come pizza per dire cazzo (che fa venire in mente una cosa molle e schiacciata anzicchè dura e cilindrica) e piccione per dire figa (ho pensato che deve essere stato il petto del piccione a far venire in mente il monte di Venere del sesso femminile, e fin qui c'è del poetico, volendo, ma è il suono di quella parola piccione a rompere l'incantesimo specie quando pronunciata da un salentino che tende a raddoppiare tutte le doppie) .
Insomma a questo punto non so neanch'io dove volevo arrivare e questo più che altro è un postesperimento, quello che volevo dire l'ho detto e cioè non si possono usare espressioni brutte e volgari per una cosa delicata e poetica come l'atto sessuale.
Fare sesso non è cosa per bruti.
E' cosa per angeli.
E questo è quello che volevo dire.

mercoledì 10 giugno 2009

Twilight

Io credo ai vampiri.
Perchè sono sempre più bianco e smagrito
e le forze mi lasciano ogni giorno un pò.

Il dottore mi dice:
"va tutto bene, non ti devi preoccupare".
Mi leva una boccetta di sangue
e la osserva con occhi velati.

"Solo un pò di anemia" perchè mangio solo frutta.
Verdura e frutta.
"Non puoi ricavare il sangue dai broccoletti": sorride.
Mostrando denti rosati.

Mi prescrive bistecca alla fiorentina,
per un mese, tuti i giorni.
"Così, per cominciare".

Mi sorregge fino al corrimano delle scale.
Mi incoraggia:
"mi raccomando"
"una al giorno"
"al sangue"
e quando dice "sangue"
gli spunta una goccia di bava al lato della bocca
e stringe forte la boccetta che ha in tasca.

Preme: "ci vediamo tra due settimane",
e mi dà una paccata sulle spalle.
"Suvvia! che stai bene"
Manca poco e mi fa ruzzolare giù giù per le scale.
Infondo ai gradini, a guardia del portone,
c'è il suo cane che ringhia.

Io ci credo, eccome!
ai vampiri

Il mio lato della scrivania


La vita è una lotta.
Continua.
Anche allo sportello di un ufficio,
o dal meccanico "di fiducia"
l'occhio dev'essere vigile,
il cervello veloce.

Sarà per questo che Sky manda in onda solo
documentari su leoni e gazzelle,
e serial con detective e fuggiaschi.

Guardo il palmo delle mie mani.
E' un complicato reticolo di ferite.
Alcune sono linee sottili,
in via di sparizione;
altre aperte, rosse, doloranti.

A dieci anni,
a vent'anni,
a trent'anni,
ho stretto decine di lame,
e ancora ne stringo,
a quaranta.

Sono nato nella parte sbagliata,
incapace a superare il tracciato.

Non ho mai avuto il coltello dalla parte del manico.

lunedì 8 giugno 2009

Tempi moderni

Una volta, la domenica si facevano le pulizie di casa.
Oggi, la domenica si dà una sistematina al blog.
E il lunedì mattina si torna al lavoro con i profili aggiornati,
i gadget rinnovati e le intestazioni riconfigurate.

domenica 7 giugno 2009

Globalizzazione vuol dire farsi carico del mondo intero

Sono le 5 del mattino... apro gli occhi... mi sveglio.
La luce del sole filtra dai vetri... è l'alba di un giorno nuovo.
Gli uccelli cantano, la strada è ancora deserta, finalmente silenziosa.
Un nuovo giorno... dio ci ha regalato un nuovo giorno da vivere in pienezza.
Dovrei rallegrarmene, essere felice, dedicargli un inno, recitare una preghiera di ringraziamento, scrivere un'ode alla luce, alla vita.
Invece... insieme a me, più veloci di me, si svegliano i problemi, i pensieri neri, le paranoie.
Sbocciano fioriscono esplodono nella mente a uno a uno ininterrottamente fino a  sovrapporsi confondersi fare a cazzotti, sgomitare per un pò di spazio. 
Non ho più memoria di un risveglio in Pace, in Amore, in Serenità.
Perchè non ci sono solo tutti i miei problemi personali, veri o fasulli, di uomo, di maschio, di padre, di marito, di cittadino, di amico, di conoscente, di vicino di casa, di (quasi) terremotato, di zio, di nipote, di fratello, di contribuente, di lavoratore, di consumatore, utente, automobilista, elettore...ci sono anche  tutti i pensieri dell' uomo del terzo millennio, quelli di una persona informata sui fatti del mondo, che ha un televisore, usa internet, passa davanti all'edicole,ed è  circondata, immersa di notizie, nozioni, informazioni.
Di una persona che sa che c'è tutto un mondo là fuori con miliardi di persone e sa quando c'è uno stupro, un omicidio, un incidente, una catastrofe e non può e non riesce a far finta di niente.
Perchè se cade un aereo nel mezzo dell'oceano nel cuore della notte, io non posso fare a meno di pensare alle persone che ci erano dentro, immaginare la scena, riviverne il terrore. 
Se la terra trema da qualche parte del mondo, cominciano a cadere tegole sulla mia testa e se anche non producono alcun taglio visibile, non fanno sgorgare sangue vero, pure feriscono la mia anima e ci lasciano una cicatrice.
Beati gli uomini di un tempo, con il loro mondo confinato in pochi metri, che condividevano al massimo il lutto di un vicino di casa. 
Ora il dolore del mondo intero corre in tempo reale e riunisce tutti gli uomini in una rete, una trappola, una prigione. 
Io sto in quella rete ma ne farei volentieri a meno, per viltà, egoismo e spirito di sopravvivenza.  
Se il mondo è triste io sono triste, se il mondo piange io piango, e il mondo E' SEMPRE triste, è sempre in pianto.
Come brillerebbe bellissimo questo pianeta, come illuminerebbe di splendore l'intero universo se per un istante una corrente di Amore, di Pace, di Speranza scorresse attraverso quella rete passando per tutti gli uomini. 
Credo che anche dio collasserebbe per l'emozione, non reggendo, neanche il suo forte cuore, a tanta Bellezza. 


scritto alle 5, postato alle 14

giovedì 4 giugno 2009

Ho chiesto una mano e non mi è stata data

Una volta un mio amico mi confidò che quando si masturbava lui usava la mano sinistra perchè così gli sembrava che a farlo era un altro.
Io ci provai e mi accorsi che ero ambidestro.

martedì 2 giugno 2009

Essere Grace Stewart

Mi capita sempre più spesso che cose che so, che davo per scontate e per le quali metterei la mano sul fuoco, risultano improvvisamente sbagliate. 
Le certezze implodono come palazzi minati alle fondamenta.
Ogni volta ci resto di cazzo, allibito, sconcertato.
Tanto che ormai ho messo in conto che tutto il mio bagaglio di conoscenza, già povero, possa essere in realtà un bluff.
E non giuro più su nulla.
Mi capita di sentirmi nei confronti della vita come la Kidman nel film The Others.