sabato 26 dicembre 2009

Pensiero di Natale (assolutamente da non leggere)

In fase di postproduzione del girato della mia vita
tutto sarà da tagliare

Salvi appena una scena qua e là,
due-tre personaggi
un paio di ambienti,
otterrei un super-cortissimo-concentrato sconclusionato e inguardabile.
Una manciata di frame

Per colonna sonora sufficiente un toc toc.
Io che busso ancora, già morto, alla porta della Vita

Amen

venerdì 25 dicembre 2009

Il discorso all'umanità

Mentre il resto dei canali mandava in onda i soliti film di Natale del cazzo, tipo "Una poltrona per due" (che io devo capire prima o poi perchè mandano sempre questo cazzo di film a natale, ci deve essere senz'altro qualche significato esoterico in questa scelta), RaiTre (che Dio la benedica) passava "Il Grande Dittatore". E questo è il discorso finale di Chaplin:

prove tecniche di fine del mondo

Scritto stanotte e postato stamani, incompleto (mi sono addormentato col pc acceso)

Mi affaccio sul balcone in maniche di camicia.
C'è un'atmosfera strana, qua fuori.
E' così da tre giorni.
Un caldo anomalo, inquietante, malato.
Mi sento spossato, senza un briciolo di forze,
energia spenta, robot inceppato
Che cosa hanno buttato nell'aria i signori di Copenhagen?
sono nuvole davanti la luna o veleni?
cos'è, il radon che sale dalle viscere della terra?
Non c'è anima in giro,
non c'è auto che sfrecci,
anche i cani spariti e le gialle pisciate sugli spigoli dei portoni
Siete tutti a riempirvi lo stomaco per arrivare sazi alla fine del mondo?
o a messa a stupirvi di uno spettacolo che non riconoscete più?
...
01:00 25 dic

mercoledì 23 dicembre 2009

Natale con i tuoi


Prima arriva il puzzo di piume bruciate,
poi il rumore di legni spezzati e il tonfo finale.

Senza un ahi di lamento
nè un ehi di richiamo.

Sa che sono già all'erta.

Ogni anno la stessa storia.

Per passare il Natale con me,
face to face,
il mio angelo custode si incendia un'ala
e precipita sul salice del mio giardino.

Ed io che devo recitare la solita parte:
"Ti sei fatto male?"
"Fammi vedere!",
"Ma sei pieno di graffi..."
"Ma quando la smetti di fare pazzie?"
"Ti romperai l'osso del collo!"
"Vieni, entra che ti disinfetto"

Gli butto il braccio sulle spalle fumanti
e lo porto dentro a rianimarlo con dolcetti e cognac.

Lui sorride, sotto i baffi.
E' contento così.

-Prosit my angel!
-Prosit my heart!

martedì 22 dicembre 2009

regali(tà)

Non farò nessun regalo, quest'anno.
E non perchè non ho soldi.
Mica per quello.
Ma perchè non meritate un cazzo di niente nessuno.
Pensateci!
Pensate alla razza di gente che siete, tra tutti!
Meschini, patetici, vigliacchi, svenduti, prepotenti, altezzosi, fracazzobattista, quaquaraquà,montati, superficiali, rosiconi, invidiosi, astiosi, insensibili, venali, seriosi, volgari, male-educati, presuntuosi, permalosi... il peggio del peggio!
Un calcio nel culo, semmai, se proprio devo darvi qualcosa,
bastardi!
Non che io sia meglio di voi, purtroppo...
forse solo un tantino...
e infatti non voglio regali neanch'io, tantomeno da voi,
mi raccomando,
che non vi venga in mente di prendermi qualcosa:
ve lo faccio rimangiare.
Non provate neanche a pensarci.
Stronzi!

lunedì 21 dicembre 2009

Rivoluzione culturale (personale)


Verrà il giorno in cui Dio dovrà rendere conto di quel che ha combinato

Per quanto mi riguarda, sarà un giudizio di condanna

Senza appello e compromessi

Non sarò misericordioso

Come non lo fu Lui

Dolce Natale

Una settimana prima del Natale mia madre preparava i dolci.
Taralli, panzerotti alla marmellata, meringhe, dolcetti alla pasta di mandorle, al cioccolato, al cacao...
Li portava a cuocere nel forno a legna del panettiere vicino casa, ne toglieva qualcuno per farceli assaggiare e nascondeva il resto da qualche parte, nella speranza di farli arrivare fino alle feste.
Mia madre era troppo ganza, chè in questo modo non faceva altro che aumentare la mia eccitazione e il piacere.
Non solo mi metteva a disposizione i dolci più buoni che siano mai stati fatti,
mi dava anche la possibilità di conquistarmeli con una divertentissima caccia al tesoro in cui dovevo mettere in atto le mie capacità deduttive, l'estro e l'intelligenza.
Non so se avete mai sperimentato l'emozione e la tensione di dovervi muovere nell'ombra, in silenzio, come un ladro che si introduce in una casa abitata!?
"Era un'esperienza sensualissima"
Diventavo logico come uno Sherlock Holmes, felpato come Diabolik e alla fine generoso come Robin Hood, chè facevo assaggiare i dolci a tutti gli amichetti del vicinato.
A Natale arrivavano solo le briciole, naturalmente.
Ma non ho alcun ricordo di mia madre arrabbiata.
Chè l'ho già detto che era ganzissima.

domenica 20 dicembre 2009

Leggende metropolitane: Giacomo Leopardi


Giacomo Leopardi era un gran pezzo di figo.
Alto, snello, proporzionato... un vero modello di Fidia.
A Pisa, si tuffava nelle acque dell'Arno
e raggiungeva il Tirreno a nuoto;
poi tornava a piedi gocciolante,
mentre frotte di ragazze uscivano dalle botteghe e sui balconi
per ammirare la sua tartaruga abbronzata, arrossendo di piacere e stupore.
A Napoli, tutti i giorni, fosse estate o inverno, usciva di casa all'alba,
in pantaloncini e torso nudo,
e saliva di corsa fin sulla cima del Vesuvio;
s'affacciava, incurante, sulla bocca del vulcano
e declamava ad alta voce i suoi versi più belli, dedicandoli all'Eco e all'Italia.
Al ritorno, raccoglieva rametti di ginestra e lavanda,
che organizzava in mazzetti profumati
per donarli alle sue fans:
ai tavolini di piazza Bellini, mentre gustava il suo gelato al pistacchio,
era tutto un via vai di belle giovinette, tra il timido e l'ammiccante,
in cerca di un autografo e di un sorriso.

A me Leopardi è sempre piaciuto.

sabato 19 dicembre 2009

Le vite parallele


La
storia
è
maestra
di
vita
(e qui qualcuno ha studiato!)

giovedì 17 dicembre 2009

Cicchitto & Co

Il bue che dice cornuto all'asino

lunedì 14 dicembre 2009

Cui prodest?

L'aggressione a Berlusconi
gli casca come il cacio sui maccheroni.
E a proposito di sugo,
il suo è sangue denso, che non cola.
O ha le piastrine di Superman.
Il mio invece è come un ruscello:
mi sono punto e sono annegato.
Due otturazioni valgono una rimonta.
L'aggressore si chiama "nessuno"
ed è un appassionato di chip.
La mano di Dio ha deviato il modellino monello
che sarà incastonato nella corona di Fatima.
Berlusconi Santo subito!

venerdì 11 dicembre 2009

uomo di mondo

Eccolo qui il momento che preferisco di tutta la giornata: il momento in cui mi spoglio e mi infilo nel letto.
Qui ricompongo i miei frammenti e riconosco la mia intimità.

La luce del mondo mi aliena, mi digrega, mi confonde.

Nell'oscuro silenzio mi ritrovo
giovane
ragazzo
bambino,
lo stesso,
unico,
solo,
in pace.

preghiera del mattino

oh Signore proteggi e preserva il mio male,
chè al peggio non c'è mai fine

mercoledì 9 dicembre 2009

Si accendono e brillano

Ieri, un'intera giornata a preparare l'albero di Natale.
Che io sono uomo del 3000 ma fortemente legato alle tradizioni
(soprattutto ho una moglie andicappata nei lavori manuali, anche in quelli più semplici come lavare i piatti per bene, per esempio,
figurarsi a ricomporre un abete imballato alto 2 metri e 40, con tutti i rami da montare e i rametti da aprire uno per uno,
ne sarebbe venuta fuori una scultura cubisto-picassiana, con la cima piantata nel buco del culo dell'albero!)
E' stata un'impresa ardua. Che questo benedetto albero man mano che cresceva è risultato talmente grande che abbiamo dovuto spostare mezza casa per fargli spazio.
Quando ho intravisto l'andazzo a me hanno cominciato a girare le palle tondo tondo, come l'albero intorno alla sala.
A lei invece non è parso il vero, di metter mano alla disposizione dei mobili. E' un'attività che lei adora fare (certamente più del sesso). E' un'attività che a casa mia si fa in media ogni 15/20 giorni.
Ogni 15/20 lei mi si para davanti e comincia tipo: -Che ne dici se spostiamo il divano rosso al posto di quello bianco e mettiamo quello bianco dove ora c'è il secretaire e il secretaire lo rimettiamo dove stava prima (prima quando?) che mi piaceva di più, al posto del tavolinetto tondo?
Le poltrone possiamo provare a metterle lì e lì. Pensi che ci entrerà la poltrona rossa nel rinsacco del muro dove c'è lo specchio grande?
(Sono ventanni che le dico che la poltrona NON entra nel rinsacco dove c'è lo specchio grande ma lei crede nei miracoli o pensa che le cose hanno un'anima e potrebbero anche fare lo sforzo di ingrandire o rimpicciolire a seconda delle esigenze, così ogni 15/20 giorni bisogna fare la prova della poltrona che entra nel rinsacco)
Insomma mia moglie ha la fissa di spostar continuamente i mobili di casa e verso Natale le prende questa fissa degli alberi di Natale.
A casa nostra l'albero di Natale è un'istituzione, non c'è crisi economica che tenga, e spesso ci dura fino a Pasqua, tanto lei è nostalgica dell'inverno e della neve.
Quello di oggi poi è solo il primo, l'albero madre, diciamo, quello che ogni anno dev'essere nuovo e originale;
altri ne spunteranno, via via da qui a Natale, in cucina, in camera da letto, in corridoio, sulle scale... che tanto c'abbiamo tutta una famiglia di alberi e tante di quelle palle e palline e fiocchetti e candelucce e stelle filanti che veramente non so più dove metterle.
Ieri poi mi ha comunicato che ha intenzione di fare un albero anche nel locale al pianoterra, là dove abbiamo dormito fino a tre giorni fa dalla notte del terremoto.
Dice che sarebbe bello metterlo dietro la vetrina, così si vede dalla strada.
Io le ho risposto che se vuole può metterne uno anche nel letto che tanto io me ne torno a dormire in macchina come ad aprile.

ps
In casa vivono un numero imprecisato di gatti. Diciamo che attualmente ce n'è una decina di fissi (di quelli che non li smuovi dal divano neanche a cannonate), e una decina di quelli che si fanno vedere quando gli pare a loro, di solito tra una scopata e l'altra, per riposare in tutta tranquillità e rifocillarsi. Anche per i gatti, a casa nostra vale la legge che non c'è crisi economica che tenga.
Ora questi gatti da ieri sono in brodo di giuggiole che non c'è cosa che li attiri di più di un grande albero in casa pieno di cose luccicanti appese.
Da oggi a casa mia si urlerà più del solito: Naalaaaa, Mameeeea, Leotiigreee, Pillooooo (Pallo), Reguluuus, Bellatriiiiix, è mia moglie che urla (e si diverte) coi gatti che smontano le palline.
Da oggi a casa mia le palline di Natale cominceranno a spuntare dappertutto, da sotto i mobili sulle poltrone nel letto nelle scarpe persino nelle mutande.
Sicuramente nelle mutande.

sabato 5 dicembre 2009

Verba volant.

Se Spatuzza in questi giorni dovesse morire suicida in carcere, che cosa accadrebbe all'Italia?
Probabilmente nulla, un pò di trambusto iniziale e poi tutte le cose al loro posto.
Che c'è anche il Natale alle porte e qua mancano i soldi per i regali!
Nel mio caso mancano anche le persone a cui farli, perciò problema dimezzato!
Quasi quasi faccio un regalo a me stesso, così, giusto per far vedere a Berlusconi
che non sono un pirla che casca nel pessimismo della sinistra, penso positivo e spendo e consumo,
consumo e spendo... Avevo pensato a un pleasure toy della Linda, tipo l'uovo, un bell'ovo coi fiocchi,
o il golden vibe (che quello black costa meno e io non sono tirchio) o tutt'e due insieme così mi dedico a qualche minuto di piacere solitario più approfondito, che ne ho pure bisogno, alla faccia di tutti/e quelli/e che non hanno capito che con me c'è da divertirsi. Buona giornata, Spatuzza

venerdì 4 dicembre 2009

Le facce di Pino

di Pino Corrias

Lo spettacolo degli arcoriani di militaresca osservanza che ogni sera faticano in tv è molto più nelle facce che nelle parole: le chiacchiere transitano, ma le facce restano. Quelle memorabili (tipo La Russa, Scajola, Alfano, Carfagna, Capezzone, Belpietro) sono le facce comandate, le facce addestrate a mettersi sull’attenti, a agire in pubblico per il bene privato del Cavaliere padrone dell’aria che respirano. Pronte a scuotersi in un no perpetuo quando dissentono. A vibrare di indignazione. A roteare con gli occhi. A flettere con le mandibole. A accendersi, spegnersi, sfiorire, mai dormire.

C’è la faccia bruegeliana di Alessandro Sallusti, il vice Feltri, che si carica di energia elettrica e manda bagliori di ostilità ai nemici. C’è il pallore di Ghedini che è luce di luna piena e di notti in bianco e di Codici talmente smontati in migliaia di viti e molle e bulloni che poi gli è impossibile rimontarli, poverino, ritrovandosi tutti i triangoli che sono diventati quadrati e viceversa..
C’è la faccia angelicata di Sandro Bondi. Un capolavoro del XIII secolo che trasfigura quando parla dell’amor suo perpetuo. Si illumina. Mentre riverberi d’avvento gli sbiancano le gote, gli occhi si assottigliano a fessure, un dolce sorriso trapela e l’animo gli diventa soffice come pan di spagna imbevuto di riconoscenza. Ma basta un poco di ostilità al suo beneamato drago, quando nell’aria cascano certi sostantivi come mafia, corruzione, processi, a scombussolargliela quella bella faccia levigata, a inasprirgliela come irrorata di limone o aceto.

Poi c’è quella di Bruno Vespa, la faccia/labirinto. Con i suoi solchi che convergono al Centro, si piegano in piccoli sorrisi che poi sgocciolano dietro le braccia conserte e lì spariscono. Andrebbe fatto il plastico di quella faccia con le doppie scale a risalire le guance, gli occhi sul pianerottolo, i fiori appassiti sul davanzale e l’orma del cadavere dell’informazione al centro della scena, tra il naso e l’immaginazione. Cadavere già rimosso, anzi prescritto.

Pino Corrias
3 dicembe 2009

Demagogia

La Politica:
"Ritireremo le truppe dall'Afganistan:
mando altri mille soldati per aiutarle a fare le valigie"

mercoledì 2 dicembre 2009

Per un pò di calore, almeno

Stamani alla Feltrinelli c'era una grossa pila dell'ennesimo libro di Vespa.
Pronta per essere bruciata.
Da pila a pira.

martedì 1 dicembre 2009

Proprio una uallera d'uomo

Io quando sento parlare 'a Capezzone, mi sento due palle che sembrano tre.
E poi mi prudono le mani.
Come una malattia