sabato 31 ottobre 2009

A memoria

"Che fai tu luna in ciel,
dimmi che fai,
silenziosa luna.
Sorgi la sera e vai
contemplando i deserti.
Indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare
i sempiterni campi,
ancor non prendi a schifo,
ancor sei vaga
di mirar queste valli?"

Consolation

Mi sono svegliato con un pensiero terribile:
"Quest'incubo non avrà mai fine!"
Poi mi sono ricordato che esiste la Morte, a questo mondo.
La 'sora nostra Morte corporale'
E mi sono rilassato.
Tranquillizzato.
Riaddormentato.
Dio è Grande e Perfettissimo.

venerdì 30 ottobre 2009

Scrivere (un vecchio commento con ritocco)

Perchè scriviamo?
Scriviamo per essere,
per ribadirci,
per assicurarci che siamo ancora vivi.
"Scrivo dunque sono".

Scriviamo per scoprire
e per scoprirci.
per osare e misurarci,
("il mio cuore messo a nudo"),
per vedere fin dove siamo capaci di spingerci
prima di avere orrore di noi stessi.

E scriviamo per amore,
(e per mancanza di amore),
per urlare la nostra solitudine,
il nostro bisogno di calore.
Scriviamo per sperare che qualcuno raccolga,
nella sterminata discarica dei vuoti,
il nostro messaggio in bottiglia.

Soprattutto scriviamo perchè
"in principio era il Verbo"
e il principio è la fine (ed il fine) della nostra ricerca.

se mio nonno avesse avuto tre palle ne avrei fatto un flipper per bar... ma quello a mala pena ne aveva due e al bar ci andava a sbronzarsi


evaporare
come la brina del primo mattino
e non essere
più

(chè non si può
tirar fuori il sangue
dalle rape)

giovedì 29 ottobre 2009

Senza titolo

Devo trovare un santo a cui affidarmi.
Non riuscendo a districare da solo la matassa di questa vita(ccia),
non mi resta che chiedere umilmente aiuto.
C'è poco da fare!
Avevo pensato a Padre Pio o a San Francesco d'Assisi.
Padre Pio credo sia troppo inflazionato.
Ha il suo bel da fare, in tutto il mondo, per questioni ben più gravi della mia.
Infondo non si tratta di vita o di morte,
sebbene a volte ne ho la sensazione.
Quindi avrei pensato a San Francesco,
che non è un ripiego.
Ho sempre avuto un debole per Lui,
tanto da usarne il nome nei contatti anonimi
o come password.
Forse un pò di tempo per me lo trova

No comment

Ci sono momenti in cui la sensazione di essere un perfetto buono a nulla
è assolutamente paralizzante.
Il più inetto tra gli inetti.
I muscoli si bloccano,
il pensiero ruota in vortice,
imprigionato come un elettrone intorno al proprio nucleo.
Ci si sente come in una cella senza porte o spiragli.
Senza un uomo o un dio a cui chiedere aiuto o consiglio.
Non so nemmeno se avrò la forza per andare a farmi un caffè.

lunedì 26 ottobre 2009

Di Marrazzo di euro e di cazzo

a me di tutta la faccenda di Marrazzo (l'idiota), la cosa che mi fa girare di più i coglioni è la facilità con cui questa gente sgancia assegni di due-tre mila euro per un'oretta di sfogo in un momento in cui milioni di famiglie (la mia compresa) non sa come cazzo fare per andare avanti;
e poi mi dà fastidio l'ipocrisia di quegli uomini che, vogliosi di cazzo, hanno bisogno di prenderlo da uno con le tette.
ecco ora l'ho detto...
sono stato volgare...
ma non è che mi senta meglio

sabato 24 ottobre 2009

Dialogo tra impotenti*

-C'è qualcosa che posso fare per te?
-Si, toglimi questo tarlo dal cervello!
-Ma... ormai s'è mangiato quasi tutto!
-Beh, allora digli di sbrigarsi a finire!

venerdì 23 ottobre 2009

I bastoni tra le ruote

Ho scaricato dal mulo "I Fratelli Karamazov", sceneggiato rai del '69 e da lì ho dato un'occhiata alla produzione della nostra televisione prima degli anni 80 e agli artisti che passavano dagli studi: Pasolini, Fabbri, Fò, Strelher, Albertazzi, Mina, Comencini, Cervi, Palazzeschi, Moravia, Gassman, Soldati, Tognazzi, De Filippo, Vannucchi, Orsini, Loy, Giannini, Bolchi, D'Anza, Malerba, Projetti... e lirica, classici, danza, concerti, ricostruzioni storiche, la vita di Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Galilei, documentari, letture di poesie, teatro, sceneggiati, Cronin, Bacchielli, Odissea, Collodi, Eneide, GianBurrasca, I Promessi Sposi, Poe, A come Andromeda, Giocando a golf una mattina, il commissario Maigret, Falqui, L'Altra Domenica, Milleluci, Battisti, Milva, Pravo, meno mezzi ma tanta invettiva, tante idee, poesia, arte, spettacolo...
Che popolo colto, sensibile, evoluto ci avviavamo a diventare se non si fossero messi di traverso il rampante Berlusca e il piano di rinascita (?) di Gelli!!!

Col tempo sai...

Ho visto un film dove erano tutti morti.
Non dico i personaggi ma gli attori. Tutti.
Giovani, vecchi, bambini, tutti andati finiti via.
Sono lì davanti a te che parlano, ridono, corrono, si baciano,
innocenti, inconsapevoli ancora della morte che deve venire,
e tu pensi:
cazzo ma son proprio davvero tutti morti.
Mi prende uno sturbo allo stomaco a vedere un film dove son tutti morti,
perchè penso che anch'io ora son qua ignaro della morte a venire,
come lo sono loro in quel momento là,
non riesco più a seguirlo il film, a star dietro alla trama chè continuo a pensare:
ma cazzo cazzo cazzo son proprio tutti morti, ma tutti-tutti
e allora devo cambiare, scegliere un film dove almeno c'è qualcuno che è vivo, da qualche parte.
Penso che il tempo,
-il tempo che fa diventare morti tutti quelli che in quel momento lì erano così presi dal lavoro e felici della vita e del successo-
penso che il tempo sia veramente stronzo.
Ma non stronzo per dire, proprio stronzo, stronzo, detto con il cuore in mano.
Credo anzi che non ci sia al mondo qualcuno che sia più stronzo del tempo.
Neanche Hitler, per dire.
Neanche Vlad il conte transilvano che metteva allo spiedo tutti quelli che incontrava, era così stronzo come lo è il tempo.
Certo, bisogna pure dargli atto -al tempo- che nella sua stronzaggine è anche giusto,
nel senso che non fa differenze, eccesioni, particolarismi,
per lui siamo tutti uguali, è equo e anche solidale perchè aiuta le persone a superare le crisi i lutti i dolori,
o gli rende giustizia dei torti subiti,
però anche con tutti questi pregi, con tutti i lati buoni diciamo che pure c'ha,
con tutto ciò rimane sempre un grandissimo stronzo insuperabile.

giovedì 22 ottobre 2009

Il sesso è vita...

...in effetti l'unica cosa che mi fa sentire ancora vivo
è l'erezione con cui mi sveglio tutte le mattine.

mercoledì 21 ottobre 2009

Tabagismo e Libertà

Ultimamente
mi torna spesso a mente
la storia di quello che disse:
"Vado a comprare le sigarette",
e non se ne seppe più niente

martedì 20 ottobre 2009

Potevo comprare il caffè alla metà del prezzo!

La mia testardaggine a rifiutare tessere,
mi fa perdere buoni sconto e posti di lavoro.
Che imbecille!

parole parole parole

si usano le parole
a vanvera,
come fossero noccioline,
ma le parole non sono noccioline,
sono sassi,
pesanti,
"uccide più la parola che la spada",
si usano le parole a casaccio,
IPERBORICAMENTE,
come fossero...
che so ditelo voi cosa fossero...
ora la dico, la butto là, tanto...
sono parole,
inconsistenze,
"mi sono divertito da dio"
"amo quest'uomo, dio non sapete quanto l'amo"
"sei grande"
"sei un mito"
"sto da dio"
dio quanto mi stanno sul cazzo chi dice "sto da dio" per un tiro di canna
e chi dice "sei un grande" a chi ha scorreggiato
LE
PAROLE
VANNO
MISURATE,
SOPPESATE,
PENSATE.
Sono come il pane,
non vanno sprecate

come va?

come va? mi chiede chi incontro.
non va nulla, vorrei rispondere,
non c'è una cosa che vada,
è tutto fermo, immobile, morto.
Io per primo.
ma non si può dire,
è tabù,
chè la gente non sopporta le lamentele,
ha voglia di sorrisi,
di incoraggiamenti,
di atteggiamenti positivi.
Giustamente.

(Berlusconi, questo, l'ha capito prima di tutti,
da un bel pezzo,
il furbastro.
E sorride. Sempre.)

come va? mi si chiede
non vedi la mia aura,
il suo splendore?
non vedi la gioia nei miei occhi?
non la vedi l'energia positiva che
trasborda dal mio corpo?
no?

lunedì 19 ottobre 2009

come un bambino.

mi sveglio alle 4.50
con un assoluto bisogno di tenerezza
il cuore salta in gola
gli occhi si velano
e sento sul collo
il freddo respiro
della Morte

domenica 18 ottobre 2009

Sul giudice Mesiano e gli scribacchini-kapò

Io credo che il "servizio giornalistico" di Canale (di scolo) 5 sia una vera schifezza.
Io credo che, tra l'altro, sia una grave mancanza di rispetto e di considerazione verso gli spettatori,
trattati alla stregua di omuncoli rincretiniti.
Io credo che bisogna far sentire la nostra vicinanza al giudice Mesiani (e a tutti coloro che vengono presi di mira) per non lasciarlo solo e in ostaggio delle intimidazioni.
Infatti anch'io porto calzini turchesi (e rosa anche), fumo come un turco e vado avanti e indietro, avanti e indietro, come un animale in gabbia pensando:
"Poveri noi in che mani siamo! Poveri noi in che mani siamo!"

sabato 17 ottobre 2009

Outing & Away!

Sfoglio un libro sui Templari e apprendo che il loro emblema, inciso su scudi, monete, monili, anelli, chiese e cappelle, sono due cavalieri in sella allo stesso cavallo.
Due baldi, giovani, impavidi, sudati, callosi cavalieri che cavalcano stretti stretti verso terre lontane.
"Stringiti forte sennò cadi!"
"Acchiappati stretto che lancio il cavallo!"
E mi prende l'invidia per quegli antichi guerrieri, in questi tempi pavidi e vili di narcisi con cinturini DG e abbronzature artificiali.
Voglio anch'io cavalcare lontano appiccicato ad un complice/amico.
E si guida un pò ciascuno!

venerdì 16 ottobre 2009

Chiedo scusa!

Chiedo scusa: l'ultimo post, quello di Berlusconi, la Melker e Trieste, era un bluff, un divertimento innocente e stupido senza alcun fine particolare se non quello del divertimento appunto.
La storia di me bambino che medito un'estate intera sulla storia dell'uovo e la gallina, di mia madre che mi porta dal medico e di me che ancora ci medito è inventata di sana pianta.
E vorrei anche vedere! Ma ve l'immaginate? Io non ci riesco!
Chiedo scusa (e mi inginocchio: sono pentito) a chi ingenuamente c'è cascato (la Chica e la Linda): perdono, perdono, perdono, non volevo prendervi in giro.
Nello stesso tempo sono però un pò frastornato che abbiate potuto credere vera la storia, e veri tutti quei commenti: che idea vi siete fatte di me, di un esaurito senza speranze? (che poi forse avete pure ragione).
Naturalmente i commenti sono anch'essi TUTTI inventati (tranne dueotre), li ho scritti tutti io con nomi diversi e qui devo chiedere scusa a Elena del blog gnam gnam per aver utilizzato il suo link, non la conosco, ho trovato il link per caso e l'ho inserito con il nome Zingara Dolce per rendere la cosa più credibile. Gli altri link utilizzati portano a siti diciamo così istituzionali, quindi non se ne accorgerà nessuno.
Concludo con una cosa a cui tengo: finora ho sempre raccontato il vero, non ho mai falsato nulla (semmai ho taciuto qualche verità) e ho intenzione di continuare in quel modo, lo dicevo perchè non vorrei che mi capitasse come quello che gridava "al lupo, al lupo!".
(E ora torniamo ad un numero di commenti compreso tra lo zero e tre)

mercoledì 14 ottobre 2009

Come Berlusconi con la Merkel a Trieste

Da bambino ero particolarmente impressionabile.
E non è che sia cambiato molto.
Per esempio ricordo che un'estate in un cartone di Calimero pulcino nero
fu posta la fatidica domanda:
"E' nato prima l'uovo o la gallina?"
Passai il resto delle vacanze seduto sul marciapiede di casa a meditare sulla questione,
mentre i miei amichetti si sgolavano per tirarmi in mezzo alla partita
(ero un bravissimo attaccante).
Mia madre se ne preoccupò molto e mi portò anche dal dottore,
credendo ingenuamente che certi problemi si possano risolvere
con qualche pasticchetta o una suppostina.
Aveva ragione a essere preoccupata perchè da quella volta
credo di non essermi più ripreso.

Comunque non ho ancora capito se è nato prima l'uovo o la gallina!

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ps
dopo i commenti segue qui

martedì 13 ottobre 2009

Sentimento del tempo... d'autunno

Iermattina ero in giardino

a sverniciare un infisso
sotto un giovane frassino
ancora verde
quando improvvisamente
una folata di vento,
breve come un lampo,
con un unico colpetto
strappa le foglie
al poveretto
e allora penso:
"Cazzo! Qui mi devo sbrigare!"
E non mi riferivo solo alla porta.
Dicevo così, in generale.

lunedì 12 ottobre 2009

Berlusconi e la farfalletta

Essendo il Signore di Arcore diretta emanazione di Dio, della Sua venuta su questa terra si favoleggiava già secoli or sono, e tra i discorsi dei popolani e tra gli scritti dei più illustri pensatori.
Si racconta che per mantenere sempre viva la cognizione della provvidenziale discesa e conservare negli umani cuori la speranza di un avvenire di pace e splendore, in special maniera tra le italiche genti, ad ogni generazione un certo numero di donzelle di belle sembianze veniva colto da improvvisi letarghi mistici della durata di svariate ore, in taluni casi anche di giorni, durante i quali le fortunate prescelte, completanente inconsce, emettevan languide musicalità in tutto e per tutto simili ad orgasmiche lamentazioni. Al loro risveglio, i bei visi ancora conformati in una smorfia estatica, le veggenti raccontavan le nobili gesta e le infuocate parole dell'Atteso Signore e in tal modo il Mito Suo si andava arricchendo di lustro in lustro.
Di tanto in tanto, al novero delle popolane fanciulle si aggiungeva il nome di qualche maschietto, di solito scelto dalla Divina Giustizia tra le classi più colte, onde preservare le profetiche visioni dall'oblio del Tempo immortalandole nell'inchiostro e nella tradizione scritta, essendo quella orale suscettibile di travisamenti e deformazioni.
Uno di questi prescelti dal fallico sesso fu il lodigiano Francesco di Lemene, burlesco e sensuale poeta di madrigaletti nello stile de la Maniera, il quale calpestò la polvere italica dal 1635 (essendo nato l'anno innanzi) e il 1704.
Si tramanda che costui ebbe centinaia di mistiche trasposizioni a tema dell'Illustre Nostro Signore, ma una in particolare lo colpì a tal guisa che abbisognò di un mese di convalescenza per riaversi e riacquistare le sopite forze.
Egli non volle raccontare nè ai parenti nè ai posteri cosa vide e udì in quelle sublimi ore, ma si sentì fortissimamente chiamato a lasciare in eredità all'Illustrissimo un monito, o meglio un fraterno consiglio di vita, vivamente sperando in cor suo che Quello, quando Iddio finalmente avesse deciso, per pietà degli umani, di porLo in terra, ne facesse tesoro per il bene Suo e della di Lui patria.
Naturalmente, per realizzare il suo proposito, il poeta di Lodi utilizzò le armi che gli erano più congeniali, quelle del poetar, appunto, e scrisse i versi che noi oggi abbiamo goglamente recuperato e ve ne facciamo dono.
Si sa per certo, da una biografia non autorizzata che il giovane Berlusconi Signore di Arcore, lesse quella poesia ai tempi del Liceo e ne fece addirittura un approfondito commento che vendette al compagno di banco come tesina d'esame, ricavandone lauti guadagni.
Ma si sa vieppiù che non ne fece tesoro come il di Lemene avrebbe voluto e se ne dimenticò completamente per il resto della sua lunga provvida vita.
Ma qualcosa di quei versi rimase inconsapevolmente nella memoria del Berlusconi e operò in vece Sua.
Si dice difatti che Egli abbia un'inconscia predilezione per il delicato animaletto e regali tuttora alle sue ospiti femminili ciondoli e tatuaggi di foggia farfallesca.

Ed eccovi ora i versi di Francesco di Lemene dedicati al Signore di Arcore:


"La Farfalletta"

E che sì, che scherzando scherzando,
farfalletta bruciarti tu vuoi?
Troppo la luce miri,
troppo intorno t'aggiri,
parti, parti,
non fidarti,
che si sa,
che chi cerca i perigli a perir va.

Farfalla, io dico a te, ma sospirando
penso de' miei perigli e non de' tuoi.

E che sì, che scherzando scherzando,
farfalletta bruciarti tu vuoi?

Francesco di Lemene

sabato 10 ottobre 2009

tutto il mondo è paese, alla fine

A me queste anime blogghe (come le chiama lo splendido che peraltro comincia a starmi bonariamente un pò sui coglioni con tutta la sua mielaggine quarantenniana),
queste anime blogghe, dicevo, hanno preso a crearmi grossi problemi con me stesso e una gran confusione in testa, come non bastasse già quella nativa.
Perchè basta che uno dica di aver incontrato di sera sulla statale un automobilista col cappello in testa e giù una caterva di commentatori a dire la loro e a filosofeggiare su cappelli e automobilisti incappellati.
E vai tutti a rivendicare la paternità territoriale del cappellato al volante: è friulano, no è piemotese, no non c'è solo lì, c'è anche qui, no viene dall'estero, no ma che dite è mondiale.
E' universale, addirittura, esiste ovunque, come dio, no è' un mito, è un archetipo, è il simbolo della nostra provincia, no attenzione chè è in via di estinzione, no si però bisogna vedere anche che tipo di cappello aveva, un basco, un Borsalino, e calcolare quanto era affossato sulla testa,...
E c'è chi gli attribuisce tutti i mali del mondo e chi giura che ce ne sono tanti in tutt'Italia ma solo uno è donna e chi ancora si vanta di essere stato il primo a parlarne. In tempi non sospetti.
Robe da matti.
Naturalmente, per non sentirmi un povero disgraziato ignorante delle cose della vita, anch'io ho commentato la mia, di cazzata. Rimanendo peraltro un povero disgraziato ignorante delle cose della vita perchè alle mie cazzate nessuno dà peso. Sembrano scritte con l'inchiostro simpatico.
Così mi vengono dubbi su dubbi, entro in crisi, mi faccio domande: ma sarò normale?... perchè non ho incontrato un automobilista incappellato?... forse sono un ingrato rinnegato traditore a non rivendicare il primato del cappellato motorizzato salentino...
Forse dovrei fare dei respiri profondi e con calma mettermi a riflettere sul significato del cappello in testa ad un automobilista. Dovrei consultare il dizionario dei simboli... pensare... riflettere... ripensare...
Anche in Drugstore cowboy si parlava di cappelli che portano sfiga... ma non in macchina... sul letto... c'è morta anche la tipa per questo... per questo Matt Dillon si incazzava quando vedeva un cappello sul letto... ma quelli sono americani... qui siamo a Cuneo... e il blogger di Cuneo non mi sembra incazzato... casomai incuriosito... cappelli... cappelli... c'è il cappello del mago di oz... a forma di imbuto... e c'è il cappello del prestigiatore... un pozzo senza fondo... un pozzo di San Patrizio... forse l'automobilista era San Patrizio... infatti un commentatore l'ha incontrato a Dublino... ma San Patrizio non porta sfiga... il suo colore è il verde non è il viola... il viola è di Firenze...qui siamo a Cuneo... il cuneo si insinua... il cappello si indossa... le fate hanno cappelli a forma di cuneo... ma non guidano l'auto... volano... o alle strette viaggiano nei camini... con la polvere magica... "Diagon Halley"... "come ha detto caro?"... "Diagon Hally"... "lo sospettavo!".
E' tutto un casino! Sono mortificato, addolorato, sconsolato, mi sento solo, non capisco, non afferro, sono sottosviluppato, sono un Calimero, un reietto, un demente, non capisco più la gente, veramente, non per dire.
Ma forse le anime blogghe (che palle!) hanno solo voglia di cazzeggiare, come le non blogghe d'altra parte, di divertirsi sparolando, di giocare, e infatti li vedo tutti affiatati, tutti in fase, sintonizzati, insquadrati, inseriti, insellati cavalcare, aggruppati, su campi fioriti, verso orizzonti lontani, luminosi, sorridenti, paccate sulle spalle, sbaciuccamenti, occhietti, "che bello che sei", "che bello che sono", "che figata ragazzi", li vedo, vi vedo allontanarvi, rimpicciolirvi, diventare un tutt'uno e svanire nel disco del sole.
E ancora una volta mi sento fuori dal cerchio, solo come un cane, anche qui nella blogsfera.
Neanche come anonimo ho saputo bleffare!

Nobel & Nobel

Il Nobel per la Pace conferito a Barak Obama.

Obama: "Non sono sicuro di meritarlo!"

Berlusconi: "Cribbio, il Nobel doveva essere mio.
Lo meritavo assolutamente perchè sono il più grande promotore di pace della storia.
Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che il Comitato Svedese è un'organismo politico in mano alla Sinistra e che i suoi membri sono incofutabilmente condizionati da quel comunista del re Carlo Gustavo di Svezia"

"E se proprio dobbiamo dirla tutta, sappiate che quel mardocchione di re Gustavo è un usurpatore, perchè il vero re di Svezia sono io, cribbio, che ho il 76,32% del consenso del popolo svedese!"

"E ora via dai coglioni giornalisti del cazzo, che c'ho da lavorare per il bene della Nazione.
Apicella, Apicella ammico mmio vieni qua che scriviamo una canzone contro quelle checche del Comitato che quelli non vedono una figa sarà trentanni ed è per questo che non mi votano, invidiosi! A proposito, quand'è che si riuniscono di solito per decidere il Nobel? Ai primi di ottobre? Allora sovvienimelo ammico mmio l'anno prossimo verso la fine di settembre, che gli mando un paio di veline così mi mettono nella cinquina, almeno, 'sti rincoglioniti svedesi"

venerdì 9 ottobre 2009

uno chef celestiale

La capacità di Berlusconi
di rigirare le frittate
non ha dell'umano

insetti & insetti

Se ammazzo un insetto qualsiasi, per distrazione o ineluttabilità,
io chiedo scusa,
(sebbene non saprebbe che farne delle mie scuse
una macchia nera spiaccicata sull'asfalto, o verde, o marrone)

Se, inavvertitamente, strappo una zampetta al ragnetto mentre delicatamente
lo metto fuori casa perchè non gradito a mia figlia,
io bestemmio dio e chiedo scusa (al ragno):
"scusami, scusami, non l'ho fatto apposta"

Ma se mi ronza una mosca attorno o sul piatto,
io l'ammazzo, senza scuse nè sensi di colpa.

Io credo che questo sia razzismo bell'e buono.
Imperdonabile.




mercoledì 7 ottobre 2009

stamani, sul treno

Stamani, sul treno diretto verso una città costiera del centro-sud trovo un'intera classe di liceo.
Due ragazzi quindici-sedicenni sono seduti uno accanto all'altro, le teste che si sfiorano, le spalle che si toccano e le braccia, le cosce, i ginocchi...
Sono intenti a guardare lo schermo di un cellulare su cui scorrono testi di canzoni.
Uno dei due insegna all'altro brani che questi non ha mai ascoltato: hit degli anni '80 di cui è particolarmente entusiasta.
Inizia con Video killed the radio star dei Buggles. Gliela canta tutta, coretti e falsetto compresi. Sottovoce, ma non abbastanza da privarmi del piacere.
Sono ad un paio di metri da loro e lui non si cura delle presenze estranee, per fortuna.
Poi continua con i Duran Duran e con Such a shame e con altre canzoni che ora mi sfuggono.
L'altro, non potendo cantare, partecipa all'esibizione del compagno battendo i piedi e scuotendo la testa riccioluta.
Tutt'intorno, una decina di compagne di classe li ignorano completamente e vengono da loro completamente ignorate.

A me questa delicata scenetta è sembrata come una specie di corteggiamento, una inconsapevole dichiarazione d'amore,

martedì 6 ottobre 2009

il buon giorno si vede dal mattino e il mattino ha l'amaro in bocca

in pratica
mi sento un uomo
pressocchè
inutile,
tipo che
se morissi
ora
se ne accorgerebbero
solo
mia moglie e mia figlia
e forse
per loro
non tutto il male
verrebbe
per nuocere