giovedì 19 marzo 2009

Tamponamenti a catena


In tempo di crisi ognuno si specializza nell'arte che gli è più congeniale, per sopravvivere.
Io, solito incapace, ho perfezionato quella del "tamponamento" ovvero "della coperta troppo corta" 
ovvero "dei tre buchi e dei due tappi".

Non mi chiama mai nessuno, ma ieri qualcuno si è ricordato di me. 
"Pronto!?"
"Buon giorno sono la Banca: c'è questo conto che è sotto... avete prelevato troppo col Bancomat e..."
"Davvero? Possibile? Mi deve scusare... devo aver fatto male i conti... 
Ma non è ancora arrivato il bonifico da Trieste?
Davvero? Ci dev'essere stato un'equivoco col cliente... Lo chiamo subito....
E l'affitto? Non hanno ancora versato l'affitto? Che stronzi!
Non si preoccupi, provvedo subito"
Così, ho preso il libretto di risparmio e sono andato allo sportello.
"Allora, mi conferma che il bonifico non è arrivato?! No? Allora
faccio un travaso" L'ho messa sul simpatico fingendo non chalance.
"Sposto 1.000 euro dal libretto al conto".
"Fatto!"
"Bene! Grazie! Buongiorno!"
"Buongiorno!"

Tutto a posto, anche stavolta. Che ingegno! che prontezza! 
Sono un asso del tamponare. Tolgo qui per sistemare li, levo e metto, copio e incollo.
Ma intanto il risparmio scema scema scema...
E' come avere d'inverno una coperta troppo corta: se la tiri su per riscalgarti gli orecchi, ti si gelano i piedi.
O come stare in una barca con tre buchi sul fondo e solo due tappi a disposizione: 
liberi un buco per tamponare quello dove entra più acqua.
Si tratta solo di ritardare l'affondamento.
Un'ora d'aria in più.

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nota
fatti e personaggi di questa storiella sono reali, tranne il bonifico e l'affitto
che sono pura invenzione.

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