mercoledì 8 aprile 2009

Uccelli del buon augurio_Cronaca terremoto #4

I contadini e gli anziani di qui dicono che nei giorni scorsi gli uccelli non hanno cantato.
Stamani all'alba ci siamo svegliati nelle macchine circondati da cinguettii di ogni tipo.
Tutti l'hanno preso come un buon segno.  Segno di un pericolo finito.
Effettivamente ci sentiamo tutti più rilasati. Stanchi, spossati,  sempre allerta, ma più rilassati.
Oggi si svolgeranno i funerali di una giovane del paese morta all'Aquila.
Aveva 22 anni, studentessa universitaria.
E' tremendo pensare che a una cinquantina di chilometri da qui, aldilà della montagna, ci sia l'inferno. Ho letto qua e là un pò di storie, testimonianze dolorose.  Anche di persone intraviste, incrociate in passato nel cammino della vita. Come quella del redattore di un quotidiano locale che ha visto la figlia sedicenne morire sotto i suoi occhi travolta da una trave di cemento e il figlio diciottenne spegnersi piano piano sotto una montagna di macerie dopo quattro ore di richiesta d'aiuto.
Esiste dolore più grande?

2 commenti:

Amore_immaginato ha detto...

vorrei trovare le parole, ma non le ho.
Cerco di documentarmi ma lo faccio da qui, dove la notizia è solo giunta e dove si può solo immaginare la tragedia e il dolore.

Roberta ha detto...

Sono lontana da quella tragedia ma il mio cuore è lì.