domenica 26 aprile 2009

Un viaggio lungo un incipit

Questa sera.
Per non allentare il clima di tensione, mi metto a leggere Lovecraft.
Il racconto "Dagon".
Inizia così : "Scrivo in uno stato di tensione intollerabile. All'alba non esisterò più"
All'alba non esisterò più.
La mente, incontrollabile, ripete la frase come un mantra scaramantico.
All'alba non esisterò più.
Penso: "C'è chi urla 'All'alba vincerò' e chi sussurra 'All'alba non esisterò più'.
Mi torna il ricordo di una canzone di Jim Morrison,amata da ragazzo.
Quando il fato è un mostro imbattibile.
"Some are born to sweet delight,
some are born to the end of the night"
C'è chi nasce nello splendore della luce,
chi nel buio della notte più profonda.
Nessun dubbio sul destino riservato a me.
C'è chi nasce nel cuore della notte.
Una volta dall'Andalusia spedii quei versi ad un amico karmico.
Una di quelle anime conosciute nell'antichità e ritrovate qui.
Nessun dubbio neanche sul suo, di destino.
C'è chi nasce nello splendore della luce.
Ci sono uomini-luce e ci sono uomini-ombra.
E gli uni cercano gli altri.
Per sopravvivere nella luce.
Per sopravvivere nel buio.

Lovecraft, basta così, per oggi.
Chiudo il libro.
Un incipit per perdersi nel tempo, nei ricordi e nelle emozioni.
Domani, forse, continuerò a leggerlo, il racconto.
Per non allentare il clima di tensione di questi giorni strani.


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