venerdì 27 marzo 2009

LEI

L'innamoramento è il paradiso dei poveri diavoli come me.

Quando tre anni fa mi fu concesso questo privilegio,
fu come svegliarsi in un mondo trasformato.

L'aria si fece pura, il mare smeraldo;
fiorirono prati e boschi;
tornarono a frotte gli uccelli; 
spuntarono le ali ai passanti.

Il cielo si aprì e la mano di Dio
si posò sul mio capo, inondandomi di Luce.
Tornai ad essere ciò che dovevo essere,
ciò che ogni uomo dovrebbe essere:
giovane cavaliere dal cuore vergine e forte.

Il sangue, caldo e abbondante, cominciò ad affluire 
ininterrottamente 
nelle vene del basso ventre,
mentre l'immagine di LEI riempiva anche gli angoli remoti della mia mente.

Per sei mesi vissi l'Eden.

Poi, ad attobre, all'improvviso,
così come se ne erano andate,
nubi nere tornarono ad oscurare il cielo.
L'inverno trafisse il mio cuore.
E tuttora sanguina.

Conobbi la morte.
Conobbi il dolore lacerante di ritornare nel buio
dopo aver visto la luce.

A LEI che, crudele, mi aprì gli occhi
e mi ridiete la vita
va tutta la mia riconoscenza.
A LEI che, crudele, mi richiuse gli occhi
e mi ripose sotterra,
va tutto il mio amore.

Sempre lo avrà.

4 commenti:

Achab ha detto...

x come hai descritto tutto 6 un grande continua a salire.ciao.

finO ha detto...

"ed i miei che non sanno di avere / un figlio che compone versi", cioè, un padre ;-).

Poi non ho capito niente di come puoi esserti sbagliato nei miei commenti. Sono tutti arrivati, ma già lo sai. Non sei invadente, solo che proprio non sto scrivendo nulla.

myheart ha detto...

ciao achab grazie

@ffinO
se un giorno in piscina tu incontrassi uno come il malandrino...
che post!

Vale ha detto...

noi viviamo il mondo esterno e le nostre emozioni perchè sappiamo riconoscere le differenze.

Ricnonosciamo 'la luce' perchè abbiamo vissuto le 'nubi nere' e così via...