sabato 7 marzo 2009

Rinascita

<<Un giorno, da giovane, mentre attraversavo velocemente un incrocio, zigzagando tra pozzanghere e merde di cagne attraverso quel claxsonante bordello dove la morte arriva all'istante, da ogni parte, alla guida di un mostro in lamiera cromata, nella foga dell'istinto di sopravvivenza la mia splendida aureola mi cadde dal capo, laddove mia madre la pose con l'aiuto di dio, e scivolò per terra, nel fango merdoso dell'asfalto. Mi parve, in quell'attimo di terrore, più conveniente lasciarla lì, la mia nobile insegna, sballottata tra un pirelli e un michelin impazziti, piuttosto che farmi rompere le ossa e spappolare fegato e cervello. Vigliacco! mi son detto nell'attimo stesso della rinuncia. Ma tanto... così vuole la vita: vivere. Ed è stata una scelta naturale, divina. "E poi", mi son detto, guardando sano e salvo dal marciapiede il rottame della mia aureola, "non tutto il male viene per nuocere!" Potevo finalmente mischiarmi al marasma umano, senza più dare nell'occhio, e compiere azioni basse, scopare come un cane in calore, e rubare, mentire, ingiuriare, odiare, come tutti i semplici mortali che avevo d'intorno. Libero, finalmente!  E gridai estasiato: "Eccomi qui, fratelli, sono tornato!">>*

*Ho giocato a parafrafase un brano di Charles Baudelaire tratto da "Lo spleen di Parigi" e l'ho inserito come incipit di questa bloggante avventura 

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