lunedì 28 giugno 2010

confessionale

il pensiero di dovermi svegliare domani
e affrontare un'altra giornata inutile, vuota, grigia,
con il cervello sopraffatto da mille preoccupazioni
e neanche la forza necessaria per affrontarne una,
e la necessità di dover far finta di niente per non innervosire la moglie
o preoccupare mia figlia,
per compagno di sfogo solo questa merda di blog,
il pensiero di dovermi svegliare tra poco in questa situazione...
mi blocca il respiro.
sono giorni che ho un incontenibile bisogno di piangere e sono giorni che evito di confessarlo,
che razza di uomo è quello che alla mia età, quando dovrebbe essere d'esempio e di stimolo, ha invece un irrefrenabile bisogno di piangere se non l'ombra di un uomo?
la verità è che non avrei mai dovuto metter su famiglia,
sono sempre stato attratto dalle cose normali, del vivere normale, perchè mi sembravano irragiungibili, ho sempre avuto la sensazione che mi erano precluse le cose più semplici e normali del vivere normale di un uomo normale, ed è come se fossi andato contro natura cercando la normalità, la regolarità del vivere.
e questa è la condanna, per aver fatto quello che non dovevo fare.
è come se avessi sbagliato a scegliere la mia strada, ma cazzo non è facile scegliere la propria strada, non per tutti almeno.
se non avessi messo su famiglia ora avrei risolto ogni cosa, non avendo nessun a cui dar conto, non avendo più la responsabilità di dover vivere a ogni costo

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