mercoledì 7 ottobre 2009

stamani, sul treno

Stamani, sul treno diretto verso una città costiera del centro-sud trovo un'intera classe di liceo.
Due ragazzi quindici-sedicenni sono seduti uno accanto all'altro, le teste che si sfiorano, le spalle che si toccano e le braccia, le cosce, i ginocchi...
Sono intenti a guardare lo schermo di un cellulare su cui scorrono testi di canzoni.
Uno dei due insegna all'altro brani che questi non ha mai ascoltato: hit degli anni '80 di cui è particolarmente entusiasta.
Inizia con Video killed the radio star dei Buggles. Gliela canta tutta, coretti e falsetto compresi. Sottovoce, ma non abbastanza da privarmi del piacere.
Sono ad un paio di metri da loro e lui non si cura delle presenze estranee, per fortuna.
Poi continua con i Duran Duran e con Such a shame e con altre canzoni che ora mi sfuggono.
L'altro, non potendo cantare, partecipa all'esibizione del compagno battendo i piedi e scuotendo la testa riccioluta.
Tutt'intorno, una decina di compagne di classe li ignorano completamente e vengono da loro completamente ignorate.

A me questa delicata scenetta è sembrata come una specie di corteggiamento, una inconsapevole dichiarazione d'amore,

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