lunedì 6 luglio 2009

Venne la morte e ebbe i suoi occhi

Quando non era occupata a pulire, cucire, cucinare, ricamare o in una di quelle cose che fanno di solito le mamme, mia madre aveva l'abitudine di guardarmi fisso, in silenzio.
Si può dire che tutti i suoi momenti di ozio in mia presenza li ha trascorsi con gli occhi puntati su di me e la mente chissà dove.
Non era uno sguardo di rimprovero nè di approvazione; era uno sguardo meditativo, estatico, da innamorata, direi.
Non so se è una cosa che fanno tutte le mamme, certo è capitato anche a me a volte di fissare mia figlia ma non nella maniera di mia madre.
C'era qualcosa di patologico o misterioso in quella sua mania; così a me sembrava, da ragazzo.
Provavo imbarazzo e soggezione a sentirmi addosso il suo sguardo specialmente quando eravamo con altre persone, tipo a Natale coi parenti, nelle feste, tra ospiti, e glielo facevo capire,
a volte in modo gentile, più spesso in modo stizzoso. Tipico degli adolescenti insofferenti verso le moine dei genitori.
Lei allora si svegliava dal torpore, cercava qualcosa intorno a sè su cui posare gli occhi ma poi inevitabilmente ritornava su di me. Era più forte di lei.
Crescendo imparai a sopportare in silenzio e in pace; la lasciavo fare. D'altra parte su che cosa possono riposare gli occhi di una madre più comodamente che sul proprio figliolo?
Forse era il suo modo di proteggermi dai malocchi; forse recitava preghiere per scacciare i demoni che mi ballavano intorno;
forse aveva capito che ero un debole, uno incapace di viaggiare da solo lungo il fiume della vita e voleva trasferire in me la sua forza, lei che di forza ne aveva, eccome.
Oggi quando penso a quello sguardo ossessivo, lo paragono ad un'àncora, chè in certi momenti mi sento davvero una barca senz'àncora, senza più quello sguardo.

3 commenti:

Vale ha detto...

bene... si puo commentare di nuovo!

lo sguardo delle mamme... a me quello della mia sembra sempre inquisitorio, quindi spesso evito... :)

OneNightInPoang ha detto...

io a volte mi scopro incantato a fissare mia figlia, chissà se penserà le stesse cose, ma il mio fissare è legato allo stupore nel vedere che cosa incredibile ho fatto.
felice di commentare di nuovo i tuoi post.

Barbara ha detto...

Orfana dello sguardo materno, lo cerco nel mio, così simile al suo. Invidio la vostra possibilità di indirizzare i vostri sguardi, che forse riflettono quelli delle vostre madri, sui vostri figli. Perchè la generazione è l'unico modo per sconfiggere la morte.
Ho scritto un post su mia madre proprio ieri, bella sorpresa quella di avere trovato le tue pagine. Passo qua da Dissimulata, tornerò.