
il mio corpo tenta un approccio con altro da sè;
l'altro è un archetipo dimenticato,
perla sfuggita nel fondo del baule.
il mio corpo è tabula rasa,
non ha più memoria, solo qualche scintilla;
non è più abituato a offrire la sua intimità,
nè a chiederla,
è pudico persino con sè, a questo punto.
il mio corpo è stordito, confuso, intimidito;
affianco al compagno non riconosce il riflesso di sè,
ma palpita e freme,
ha lava incandescente nei suoi abissi:
si smuove, ribolle,
solletica il ricordo.
il mio corpo è un soldato,
armato di speranza e tenerezza,
ma è vile e arretra,
non fugge la morte, teme piuttosto la vita;
ha bisogno di tempo e si fida del tempo,
non sapendo fidarsi dell'altro da sè;
il mio corpo ritorna al suo spazio desolato e sicuro,
lontano dal riflesso di sè;
si ricompone nella sua forma,
coi testicoli doloranti
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