giovedì 20 maggio 2010

Mammona


Mercoledì scorso un commerciante che visito in media una-due volte a settimana, lasciandoci sempre dei bei soldini, ha provato a "fregarmi" 160 euro.
Devo dare l'impressione di essere stupido per aver costui azzardato una truffa in modo così sfacciato: sono sicuro che con un altro esemplare umano dall'aspetto più duro (e sveglio) del mio non avrebbe osato tanto!
Per sua sfortuna, sono meno stupido di quanto appaio e quando si è visto sfuggire all'ultimo momento l'occasione di un guadagno-extra senza sforzo, il tipo si è innervosito e ha cominciato a farfugliare frasi sconnesse e senza senso che sembrava un indemoniato.
Vigliaccamente, lì per lì ho "lasciato correre" e non ho infierito, come avrei dovuto, contro il disonesto: sono tipo dalle reazioni lente, a scoppio ritardato. Ma mi son ripromesso di chiedere spiegazioni alla prossima occasione.

L'episodio mi ha messo una gran tristezza e non solo per i 160 euro che ho rischiato di perdere in un periodo che faccio fatica ad andare avanti e mi arrampico sui muri lisci, come si dice. Mi ha messo tristezza il pensiero di un cinquantenne in buona salute, con una bella famiglia, due genitori ancora vivi e arzilli che lo aiutano e un'attività commerciale che va alla grande, il quale non si fa scrupolo a rubare 160 euro a uno dei suoi clienti più assidui. L'avesse fatto una persona in stato di bisogno, l'avrei capito...
Il punto è proprio questo: che i veri ladri sono tra quelli che i soldi ce l'hanno. Come quelli di Wind che ogni tanto mi scalano soldi per servizi che non ho mai richiesto, o la Telecom che mi rifila un pc che a confronto quello mio di dieci anni fa era un treno e un cordless che quelli delle bancarelle cinesi sono capolavori di elettronica.

Ma che cazzo ci dovrà mai fare questa gente con i loro dannati fottutissimi soldi?

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