sabato 26 dicembre 2009

Pensiero di Natale (assolutamente da non leggere)

In fase di postproduzione del girato della mia vita
tutto sarà da tagliare

Salvi appena una scena qua e là,
due-tre personaggi
un paio di ambienti,
otterrei un super-cortissimo-concentrato sconclusionato e inguardabile.
Una manciata di frame

Per colonna sonora sufficiente un toc toc.
Io che busso ancora, già morto, alla porta della Vita

Amen

venerdì 25 dicembre 2009

Il discorso all'umanità

Mentre il resto dei canali mandava in onda i soliti film di Natale del cazzo, tipo "Una poltrona per due" (che io devo capire prima o poi perchè mandano sempre questo cazzo di film a natale, ci deve essere senz'altro qualche significato esoterico in questa scelta), RaiTre (che Dio la benedica) passava "Il Grande Dittatore". E questo è il discorso finale di Chaplin:

prove tecniche di fine del mondo

Scritto stanotte e postato stamani, incompleto (mi sono addormentato col pc acceso)

Mi affaccio sul balcone in maniche di camicia.
C'è un'atmosfera strana, qua fuori.
E' così da tre giorni.
Un caldo anomalo, inquietante, malato.
Mi sento spossato, senza un briciolo di forze,
energia spenta, robot inceppato
Che cosa hanno buttato nell'aria i signori di Copenhagen?
sono nuvole davanti la luna o veleni?
cos'è, il radon che sale dalle viscere della terra?
Non c'è anima in giro,
non c'è auto che sfrecci,
anche i cani spariti e le gialle pisciate sugli spigoli dei portoni
Siete tutti a riempirvi lo stomaco per arrivare sazi alla fine del mondo?
o a messa a stupirvi di uno spettacolo che non riconoscete più?
...
01:00 25 dic

mercoledì 23 dicembre 2009

Natale con i tuoi


Prima arriva il puzzo di piume bruciate,
poi il rumore di legni spezzati e il tonfo finale.

Senza un ahi di lamento
nè un ehi di richiamo.

Sa che sono già all'erta.

Ogni anno la stessa storia.

Per passare il Natale con me,
face to face,
il mio angelo custode si incendia un'ala
e precipita sul salice del mio giardino.

Ed io che devo recitare la solita parte:
"Ti sei fatto male?"
"Fammi vedere!",
"Ma sei pieno di graffi..."
"Ma quando la smetti di fare pazzie?"
"Ti romperai l'osso del collo!"
"Vieni, entra che ti disinfetto"

Gli butto il braccio sulle spalle fumanti
e lo porto dentro a rianimarlo con dolcetti e cognac.

Lui sorride, sotto i baffi.
E' contento così.

-Prosit my angel!
-Prosit my heart!

martedì 22 dicembre 2009

regali(tà)

Non farò nessun regalo, quest'anno.
E non perchè non ho soldi.
Mica per quello.
Ma perchè non meritate un cazzo di niente nessuno.
Pensateci!
Pensate alla razza di gente che siete, tra tutti!
Meschini, patetici, vigliacchi, svenduti, prepotenti, altezzosi, fracazzobattista, quaquaraquà,montati, superficiali, rosiconi, invidiosi, astiosi, insensibili, venali, seriosi, volgari, male-educati, presuntuosi, permalosi... il peggio del peggio!
Un calcio nel culo, semmai, se proprio devo darvi qualcosa,
bastardi!
Non che io sia meglio di voi, purtroppo...
forse solo un tantino...
e infatti non voglio regali neanch'io, tantomeno da voi,
mi raccomando,
che non vi venga in mente di prendermi qualcosa:
ve lo faccio rimangiare.
Non provate neanche a pensarci.
Stronzi!

lunedì 21 dicembre 2009

Rivoluzione culturale (personale)


Verrà il giorno in cui Dio dovrà rendere conto di quel che ha combinato

Per quanto mi riguarda, sarà un giudizio di condanna

Senza appello e compromessi

Non sarò misericordioso

Come non lo fu Lui

Dolce Natale

Una settimana prima del Natale mia madre preparava i dolci.
Taralli, panzerotti alla marmellata, meringhe, dolcetti alla pasta di mandorle, al cioccolato, al cacao...
Li portava a cuocere nel forno a legna del panettiere vicino casa, ne toglieva qualcuno per farceli assaggiare e nascondeva il resto da qualche parte, nella speranza di farli arrivare fino alle feste.
Mia madre era troppo ganza, chè in questo modo non faceva altro che aumentare la mia eccitazione e il piacere.
Non solo mi metteva a disposizione i dolci più buoni che siano mai stati fatti,
mi dava anche la possibilità di conquistarmeli con una divertentissima caccia al tesoro in cui dovevo mettere in atto le mie capacità deduttive, l'estro e l'intelligenza.
Non so se avete mai sperimentato l'emozione e la tensione di dovervi muovere nell'ombra, in silenzio, come un ladro che si introduce in una casa abitata!?
"Era un'esperienza sensualissima"
Diventavo logico come uno Sherlock Holmes, felpato come Diabolik e alla fine generoso come Robin Hood, chè facevo assaggiare i dolci a tutti gli amichetti del vicinato.
A Natale arrivavano solo le briciole, naturalmente.
Ma non ho alcun ricordo di mia madre arrabbiata.
Chè l'ho già detto che era ganzissima.

domenica 20 dicembre 2009

Leggende metropolitane: Giacomo Leopardi


Giacomo Leopardi era un gran pezzo di figo.
Alto, snello, proporzionato... un vero modello di Fidia.
A Pisa, si tuffava nelle acque dell'Arno
e raggiungeva il Tirreno a nuoto;
poi tornava a piedi gocciolante,
mentre frotte di ragazze uscivano dalle botteghe e sui balconi
per ammirare la sua tartaruga abbronzata, arrossendo di piacere e stupore.
A Napoli, tutti i giorni, fosse estate o inverno, usciva di casa all'alba,
in pantaloncini e torso nudo,
e saliva di corsa fin sulla cima del Vesuvio;
s'affacciava, incurante, sulla bocca del vulcano
e declamava ad alta voce i suoi versi più belli, dedicandoli all'Eco e all'Italia.
Al ritorno, raccoglieva rametti di ginestra e lavanda,
che organizzava in mazzetti profumati
per donarli alle sue fans:
ai tavolini di piazza Bellini, mentre gustava il suo gelato al pistacchio,
era tutto un via vai di belle giovinette, tra il timido e l'ammiccante,
in cerca di un autografo e di un sorriso.

A me Leopardi è sempre piaciuto.

sabato 19 dicembre 2009

Le vite parallele


La
storia
è
maestra
di
vita
(e qui qualcuno ha studiato!)

giovedì 17 dicembre 2009

Cicchitto & Co

Il bue che dice cornuto all'asino

lunedì 14 dicembre 2009

Cui prodest?

L'aggressione a Berlusconi
gli casca come il cacio sui maccheroni.
E a proposito di sugo,
il suo è sangue denso, che non cola.
O ha le piastrine di Superman.
Il mio invece è come un ruscello:
mi sono punto e sono annegato.
Due otturazioni valgono una rimonta.
L'aggressore si chiama "nessuno"
ed è un appassionato di chip.
La mano di Dio ha deviato il modellino monello
che sarà incastonato nella corona di Fatima.
Berlusconi Santo subito!

venerdì 11 dicembre 2009

uomo di mondo

Eccolo qui il momento che preferisco di tutta la giornata: il momento in cui mi spoglio e mi infilo nel letto.
Qui ricompongo i miei frammenti e riconosco la mia intimità.

La luce del mondo mi aliena, mi digrega, mi confonde.

Nell'oscuro silenzio mi ritrovo
giovane
ragazzo
bambino,
lo stesso,
unico,
solo,
in pace.

preghiera del mattino

oh Signore proteggi e preserva il mio male,
chè al peggio non c'è mai fine

mercoledì 9 dicembre 2009

Si accendono e brillano

Ieri, un'intera giornata a preparare l'albero di Natale.
Che io sono uomo del 3000 ma fortemente legato alle tradizioni
(soprattutto ho una moglie andicappata nei lavori manuali, anche in quelli più semplici come lavare i piatti per bene, per esempio,
figurarsi a ricomporre un abete imballato alto 2 metri e 40, con tutti i rami da montare e i rametti da aprire uno per uno,
ne sarebbe venuta fuori una scultura cubisto-picassiana, con la cima piantata nel buco del culo dell'albero!)
E' stata un'impresa ardua. Che questo benedetto albero man mano che cresceva è risultato talmente grande che abbiamo dovuto spostare mezza casa per fargli spazio.
Quando ho intravisto l'andazzo a me hanno cominciato a girare le palle tondo tondo, come l'albero intorno alla sala.
A lei invece non è parso il vero, di metter mano alla disposizione dei mobili. E' un'attività che lei adora fare (certamente più del sesso). E' un'attività che a casa mia si fa in media ogni 15/20 giorni.
Ogni 15/20 lei mi si para davanti e comincia tipo: -Che ne dici se spostiamo il divano rosso al posto di quello bianco e mettiamo quello bianco dove ora c'è il secretaire e il secretaire lo rimettiamo dove stava prima (prima quando?) che mi piaceva di più, al posto del tavolinetto tondo?
Le poltrone possiamo provare a metterle lì e lì. Pensi che ci entrerà la poltrona rossa nel rinsacco del muro dove c'è lo specchio grande?
(Sono ventanni che le dico che la poltrona NON entra nel rinsacco dove c'è lo specchio grande ma lei crede nei miracoli o pensa che le cose hanno un'anima e potrebbero anche fare lo sforzo di ingrandire o rimpicciolire a seconda delle esigenze, così ogni 15/20 giorni bisogna fare la prova della poltrona che entra nel rinsacco)
Insomma mia moglie ha la fissa di spostar continuamente i mobili di casa e verso Natale le prende questa fissa degli alberi di Natale.
A casa nostra l'albero di Natale è un'istituzione, non c'è crisi economica che tenga, e spesso ci dura fino a Pasqua, tanto lei è nostalgica dell'inverno e della neve.
Quello di oggi poi è solo il primo, l'albero madre, diciamo, quello che ogni anno dev'essere nuovo e originale;
altri ne spunteranno, via via da qui a Natale, in cucina, in camera da letto, in corridoio, sulle scale... che tanto c'abbiamo tutta una famiglia di alberi e tante di quelle palle e palline e fiocchetti e candelucce e stelle filanti che veramente non so più dove metterle.
Ieri poi mi ha comunicato che ha intenzione di fare un albero anche nel locale al pianoterra, là dove abbiamo dormito fino a tre giorni fa dalla notte del terremoto.
Dice che sarebbe bello metterlo dietro la vetrina, così si vede dalla strada.
Io le ho risposto che se vuole può metterne uno anche nel letto che tanto io me ne torno a dormire in macchina come ad aprile.

ps
In casa vivono un numero imprecisato di gatti. Diciamo che attualmente ce n'è una decina di fissi (di quelli che non li smuovi dal divano neanche a cannonate), e una decina di quelli che si fanno vedere quando gli pare a loro, di solito tra una scopata e l'altra, per riposare in tutta tranquillità e rifocillarsi. Anche per i gatti, a casa nostra vale la legge che non c'è crisi economica che tenga.
Ora questi gatti da ieri sono in brodo di giuggiole che non c'è cosa che li attiri di più di un grande albero in casa pieno di cose luccicanti appese.
Da oggi a casa mia si urlerà più del solito: Naalaaaa, Mameeeea, Leotiigreee, Pillooooo (Pallo), Reguluuus, Bellatriiiiix, è mia moglie che urla (e si diverte) coi gatti che smontano le palline.
Da oggi a casa mia le palline di Natale cominceranno a spuntare dappertutto, da sotto i mobili sulle poltrone nel letto nelle scarpe persino nelle mutande.
Sicuramente nelle mutande.

sabato 5 dicembre 2009

Verba volant.

Se Spatuzza in questi giorni dovesse morire suicida in carcere, che cosa accadrebbe all'Italia?
Probabilmente nulla, un pò di trambusto iniziale e poi tutte le cose al loro posto.
Che c'è anche il Natale alle porte e qua mancano i soldi per i regali!
Nel mio caso mancano anche le persone a cui farli, perciò problema dimezzato!
Quasi quasi faccio un regalo a me stesso, così, giusto per far vedere a Berlusconi
che non sono un pirla che casca nel pessimismo della sinistra, penso positivo e spendo e consumo,
consumo e spendo... Avevo pensato a un pleasure toy della Linda, tipo l'uovo, un bell'ovo coi fiocchi,
o il golden vibe (che quello black costa meno e io non sono tirchio) o tutt'e due insieme così mi dedico a qualche minuto di piacere solitario più approfondito, che ne ho pure bisogno, alla faccia di tutti/e quelli/e che non hanno capito che con me c'è da divertirsi. Buona giornata, Spatuzza

venerdì 4 dicembre 2009

Le facce di Pino

di Pino Corrias

Lo spettacolo degli arcoriani di militaresca osservanza che ogni sera faticano in tv è molto più nelle facce che nelle parole: le chiacchiere transitano, ma le facce restano. Quelle memorabili (tipo La Russa, Scajola, Alfano, Carfagna, Capezzone, Belpietro) sono le facce comandate, le facce addestrate a mettersi sull’attenti, a agire in pubblico per il bene privato del Cavaliere padrone dell’aria che respirano. Pronte a scuotersi in un no perpetuo quando dissentono. A vibrare di indignazione. A roteare con gli occhi. A flettere con le mandibole. A accendersi, spegnersi, sfiorire, mai dormire.

C’è la faccia bruegeliana di Alessandro Sallusti, il vice Feltri, che si carica di energia elettrica e manda bagliori di ostilità ai nemici. C’è il pallore di Ghedini che è luce di luna piena e di notti in bianco e di Codici talmente smontati in migliaia di viti e molle e bulloni che poi gli è impossibile rimontarli, poverino, ritrovandosi tutti i triangoli che sono diventati quadrati e viceversa..
C’è la faccia angelicata di Sandro Bondi. Un capolavoro del XIII secolo che trasfigura quando parla dell’amor suo perpetuo. Si illumina. Mentre riverberi d’avvento gli sbiancano le gote, gli occhi si assottigliano a fessure, un dolce sorriso trapela e l’animo gli diventa soffice come pan di spagna imbevuto di riconoscenza. Ma basta un poco di ostilità al suo beneamato drago, quando nell’aria cascano certi sostantivi come mafia, corruzione, processi, a scombussolargliela quella bella faccia levigata, a inasprirgliela come irrorata di limone o aceto.

Poi c’è quella di Bruno Vespa, la faccia/labirinto. Con i suoi solchi che convergono al Centro, si piegano in piccoli sorrisi che poi sgocciolano dietro le braccia conserte e lì spariscono. Andrebbe fatto il plastico di quella faccia con le doppie scale a risalire le guance, gli occhi sul pianerottolo, i fiori appassiti sul davanzale e l’orma del cadavere dell’informazione al centro della scena, tra il naso e l’immaginazione. Cadavere già rimosso, anzi prescritto.

Pino Corrias
3 dicembe 2009

Demagogia

La Politica:
"Ritireremo le truppe dall'Afganistan:
mando altri mille soldati per aiutarle a fare le valigie"

mercoledì 2 dicembre 2009

Per un pò di calore, almeno

Stamani alla Feltrinelli c'era una grossa pila dell'ennesimo libro di Vespa.
Pronta per essere bruciata.
Da pila a pira.

martedì 1 dicembre 2009

Proprio una uallera d'uomo

Io quando sento parlare 'a Capezzone, mi sento due palle che sembrano tre.
E poi mi prudono le mani.
Come una malattia

domenica 29 novembre 2009

Constatazione triste


"Tutto scorre"
Diceva Eraclito.
Perchè non mi ha conosciuto.

Io sono sempre sul punto di partenza.

.

sabato 28 novembre 2009

Visione (al centro commerciale)


Un giovane bellissimo.

Se ne stava mollemente seduto su un alto sgabello
rapito da un libro aperto sulle ginocchia.

Tutt'intorno, la marea indifferente di gente e di cose.

Sembrava assolutamente immune alla propria bellezza
ed era, perciò,
ancora più bello.

venerdì 27 novembre 2009

e mi farò falò e sarò faro


questo inverno... deve ancora iniziare
e già mi sembra più inverno degli altri

l'anima è uno straccio gelato
uno straccio di anima in fondo in fondo al secchio

brucerò a primavera per festeggiare la luce
per fare un pò di luce

martedì 24 novembre 2009

Oggi è morta una mosca...

Scoprire che la mosca è morta (o almeno così sembra) mi ha provocato sensazioni contrastanti.
Di dispiacere profondo e di leggera allegrezza.
Chè era pure una mosca bianca.
Ho capito cioè che quando un blog chiude (per volontà dell'autore),
non è poi una cattiva notizia perchè presuppone un salto,
un cambiamento,
una evoluzione,
una metamorfosi appunto.
Qualsiasi trasformazione è, dal mio punto di vista, un evento positivo.
La monotonia è come l'acqua stagnante.
E' viziosa, come il cerchio:
meglio la spirale, allora.
Quando un blog chiude viene voglia di chiudere il pc
e di uscire fuori, all'aria fresca, a respirare a pieni polmoni.
Come ai vecchi tempi.

Altro che morta quindi... la mosca.
Direi più che altro che si è m o m e n t a n e a m e n t e liberata dalla ragnatela.
Magari ha trovato l'amore e ora vola alto,
"al di sopra degli stagni"
Per questo non riesco ad essere veramente triste.

Massacro nelle Filippine

L'Italia scippata del suo sogno più grande.

lunedì 23 novembre 2009

La cuoca

Dialogo tipo tra mia moglie e me in una giornata tipo per un pranzo tipo.

Lei: che cosa vogliamo mangiare oggi a pranzo?!... Faccio la pasta?
Io: Annuisco
Lei: o preferisci la minestra di verdure...
Io: a me sta bene la minestra!
Lei: no, perchè potrei fare anche gli gnocchi di patate così un pò li posso mangiare anche io, ma volevo farli al formaggio e noci e mi mancano le noci...
Però ci sono anche i ravioli di zia! Che dici faccio quelli? O preferisci la minestra?
Io: va bene!
Lei: ma si, faccio una vellutata di spinaci, leggera leggera e per secondo il petto di pollo. Ti va bene il petto di pollo?
Io: perfetto!
Lei: noi ce lo facciamo alla piastra con un goccio di olio crudo o se vuoi al limone, burro e limone... e a Xxxxx (nostra figlia) invece lo faccio al latte, che lo preferisce...
Lo vuoi anche tu al latte?
Io: no, meglio alla piastra!
Lei: ...con due patate a tocchetti... va bene due patate a tocchetti? Oppure posso fare il purè... beh, va bè po guardo quante patate ci sono...
Io: annuisco
Lei: ...però rimane il problema di Xxxxx, che le faccio di primo chè la vellutata lei non se la mangia di sicuro!?... Le faccio un piatto di pasta al sugo? Pasta a lei e vellutata a noi... O preferisci pure tu la pasta?... Perchè se vuoi pure tu la pasta, io mi arrangio, mi faccio solo lo spezzatino in umido, con le cipolle, che ora è tanto... Se vuoi ce n'è pure per te... l'altra volta ti era piaciuto ... semplice semplice con poco condimento...E a Xxxxx il petto di pollo al latte... Eh?
Io: ?
Lei: però il petto di pollo al latte con la pasta al sugo non ci incastra niente. Le posso fare una carbonara. Di sicuro è contenta se le faccio la carbonara. La mia è la migliore carbonara del mondo... l'hanno detto pure le amiche di Xxxxx. Ma si dai, ci facciamo una bella carbonara tutti quanti... la faccio con la pasta mia (senza glutine), così la mangiamo tutti, che vi piace pure a voi... E per secondo petto di pollo. Alla piastra! Oppure lo spezzatino in umido... Tu che preferisci?
Io: il pe...
Lei: con lo spezzatino volendo ci potrei fare anche il gulash con le patate, che a voi vi piace tanto.., ve lo mangiate col pane così faccio solo quello, senza il primo... E io mi mangio una mozzarella passita alla piastra. Eh che dici va bene?
Io: benissimo, a me va bene quals...
Lei: senti, ma perchè per oggi non vi fate un panino, tu e Xxxxx, e poi stasera con calma vi faccio una cena che vi leccate i baffi?
Io: Va benissimo!

domenica 22 novembre 2009

Posso farvi una domanda?

Mi sveglio la mattina con il buio nel cuore.
Non riesco a vedere luce in fondo al tunnel.
E' un tunnel che assomiglia a un pozzo, più che altro.
Un senso di insoddisfazione/tristezza/paranoia mi opprime appena schiudo gli occhi.
La speranza -ultima dea ?!- è ai piedi del letto, esanime, con le ali tarpate.
Ora, mi chiedevo se questo malessere è qualcosa di congenito, nato e cresciuto con me,
come una dote naturale, un gene ben agganciato al mio dna,
o se ha a che fare col periodo storico e la latitudine geografica in cui mi è toccato di nascere.
Io sono orientato, conoscendomi, verso la prima ipotesi, ma sento anche che non ci dovrei mettere la mano sul fuoco.
Voglio dire che in un contesto diverso, con altra politica, altri governi e di conseguenza con un'altra società civile,
forse sarei stato diverso, avrei sorriso di più e mi si sarebbe aperta la porta in fondo al tunnel.
Non posso escluderlo, conoscendomi.
E poi mi chiedevo:
ma voi siete felici?
riuscite a vedere la luce?
riuscite a trovare la forza (o quello che ci vuole) per sentirvi sereni?

giovedì 19 novembre 2009

L'insostenibile solitudine dell' 1

Il mio corpo ha bisogno di essere maschio,
come dell'aria e del cibo.
Da troppo tempo langue in torpori d'infanzia.
I miei sensi hanno bisogno di umori di donna,
per ritornare alla vita.

I muscoli sono rami che fremono sotto frutti abbondanti:
le cosce, palpitanti colonne del Tempio;
le braccia sollevano corpi di sogno e di smania;
le mani schiudono labbra e si insinuano nelle caverne dell'estasi.

Il mio sesso è acciaio ed è fuoco,
è pietra e vulcano

Sono lupo in calore, cavallo selvaggio,
leone ingabbiato tra aromi di femmine in delirio

Il mio corpo ha bisogno di sentirsi maschio
più che dell'aria e del cibo

mercoledì 18 novembre 2009

Come un vestito

Ovunque vada,
qualsiasi cosa faccia,
fuori dal mio guscio,
mi porto sempre addosso
un sottile velo di paranoia.

Il giorno che riuscirò,
-semmai ci riuscirò-
a strappare questa membrana
che mi separa dai sentimenti e dal mondo,
sarà, comunque, troppo tardi.

martedì 17 novembre 2009

"Ci pensiamo noi!"

Per risolvere il problema della fame, i Capi di Stato del mondo si sono riuniti a Roma in una grande abbuffata.

domenica 15 novembre 2009

SOS

non riconosco più nessuno...

sono circondato da ultracorpi...

e c'è un baccello sotto il mio letto
che cresce a vista d'


sabato 14 novembre 2009

Di conigli e di leoni

Ecco l'occasione per Marrazzo di mettersi un pochino la coscienza a posto: pagare un buon avvocato a S. Y., il ragazzo africano che ha avuto il coraggio di raccontare al magistrato che Stefano Cucchi è stato barbaramente picchiato.
Sarebbero i suoi (!?) primi soldi spesi bene e la ricompensa per la lezione che uno sconosciuto ragazzo nero ha impartito a lui e a tutti noi.

giovedì 12 novembre 2009

Le età della vita

Uno quando è bambino gli sembra che resterà sempre bambino.
Poi diventa giovane e pensa che resterà per sempre giovane.
Quando è adulto gli comincia a venire qualche dubbio.
Uno quando è vecchio non pensa che resterà sempre vecchio, credo.

L'AB della letteratura contemporanea

Ho visto A L E S S A N D R O B A R I C C O ieri sul web a
Che tempo che fa.
Che antipaticozzo!
Metto la mano sul fuoco che è l'idolo di tante anime blogghe!

(Off Topic)

Notavo che le mie mutande
-niente gaiestetiche DolceGab o modellanti Calvin , ma solo maschie proletarie mutande di mercato che, bene che vada, le vedranno il medico e i carabinieri-
notavo che c'hanno stampato proprio sul davanti, enorme, la scritta OT.

martedì 10 novembre 2009

Una vittima dei nostri tempi

Qualche anno fa, che ero a Trieste, conoscevo uno che aveva il complesso del povero. Cioè voleva sempre apparire più ricco di quello che era. Era un bravo ragazzo in verità ma aveva questo piccolo problema.
Si dava da fare, col lavoro intendo, e non stava mai fermo. Non aveva un posto fisso ma trovava sempre di che lavorare: al bar, nei ristoranti, sui vagon lit, commesso, salumiere, in fabbrica. Le aveva fatte di tutte per non stare con le mani in mano. Ma guai a dire che faceva l'operaio: ti avrebbe mangiato vivo. Odiava quella parola. Operaio. Io ci litigavo spesso perchè ragionava per frasi fatte, come molti a Trieste d'altonde. Ripetono sempre i soliti luogo comuni e non c'è verso di farli spostare di un millimetro dalla loro convinzione. Tipo: i meridionali sono tutti mafiosi. O: gli slavi tutti zozzi. Così. Insomma questo ragazzo non sopportava l'idea di non essere ricco. Penso maledicesse sua madre e suo padre ogni istante della sua vita per non averlo fatto nascere ricco. E siccome aveva questo complesso doveva fare a modo che gli altri non pensassero che era uno come tanti, in fatto di ricchezza. Se la sua ragazza, che poi era mia sorella e aveva i piedi per terra, lo mandava a comprare un etto di prosciutto, lui tornava con tre etti di prosciutto, tre di mortadella e tre di milano. Se entrava in un bar che era anche tabacchi per un caffè, si sentiva in dovere di comprare anche le sigarette e l'accendino anche se non ne aveva bisogno. Una mattina uscendo mi chiese:"Hai bisogno di qualcosa da fuori?" "Si, di un pacchetto di PallMall da dieci" Che stupido! Avrei dovuto prevedere che si sarebbe vergognato a chiedere un pacchetto da dieci! Infatti mi guardò male e tornò con uno da venti. Era impressionante la roba che si buttava a casa sua, per questa sua mania di grandezza!
Venne in Puglia, tre anni fa, ospite della mia famiglia e naturalmente rimase impressionato dai prezzi pugliesi. Pagare il caffè, le paste, il pane... così poco, lo mandava in tilt. Siccome era molto goloso, la mattina usciva per rimpizzarsi di roba e tornare con le buste piene di ogni superfluità. La prima volta che entrò in un panificio, davanti a tutto quel ben di Dio, cominciò a ordinare questo e quello, pane, panini, pucce, focaccia con le cipolle...
"Quant'è?" chiese infine.
"Sette euro"
"Sette euro?" disse lui "Ma qui siete tutti matti, tutta sta roba a sette euro. Signora, lei c'ha i prezzi troppo bassi!" Le diede 10 euro e rifiutò il resto. Avete mai lasciato voi la mancia a una fornaia?
Quella volta c'era con lui mia cugina, che in Puglia ci vive e in quel pastificio ci va tutti i santi giorni. Siccome è una donna simpatica e non ha peli sulla lingua, quando uscirono lo guardò negli occhi e lo apostrofò: "La prossima volta fatti i cazzi tuoi!"

lunedì 9 novembre 2009

Il mio "angolo dell'ormone" privato

Quando sono su di te maledico Dio.
Che taccagno !!
Darmi solo una bocca,
per suggere alle fonti del tuo nettare!!
Darmi solo due mani
per scoprire tutti i tuoi anfratti!!

domenica 8 novembre 2009

Cordone ombellicale

Quando si nasce, si nasce
due volte:
dalla propria madre
e a questo mondo

Anche morire
si muore due volte:
la prima con dolore,
la seconda con speranza

A proposito di trans

C'è una trans che incontro spesso mentre sono per uffici.
Ha un aspetto dignitoso, pulito, da signora post menopausa.
E' timida, si vede, ma tenta sempre un approccio con la gente.
Un approccio da signora educata e discreta, senza malizia o retropensieri, con uomini e donne.
Ha sempre una parola gentile per tutti e dispensa consigli materni a tutti.
Ma c'è un particolare di lei che mi sorprende ogni volta
e che mi ha lasciato intravedere chissà quali traumi dentro la sua vita.
Chiede sempre scusa. Anche per colpe degli altri.
E' sempre vigile, attenta, come preoccupata di non arrecare danno ai vicini,
sempre tesa a individuare le mancanze degli altri per chiedere scusa.
Si accolla sempre le colpe di tutti.
Se calpesto il piede a qualcuno, lei mi anticipa e gli chiede scusa.
Se il ragazzetto si gira e mi falcia col suo zaino, lei mi chiede scusa
Se qualcuno alza la voce allo sportello, lei chiede scusa,
sottovoce, come se fosse stata lei ad andare in escandescenze.
Le viene d'istinto.
Mi sorprende ogni volta che nessuno sembra farci caso,
nessuno che le abbia mai detto "no, non si preoccupi, non è stata lei!".
Immagino come deve essere in privato,
in famiglia, se ha una famiglia, o tra amici, coi clienti.
E' un atteggiamento che ogni volta mi ferisce,
mi mette tristezza e la voglia di consolarla.
Sono stato più volte sul punto di prenderla in disparte per dirle:
"Tranquilla, signora, tranquilla. Non sei stata tu, è stato quell'imbecille a darmi la gomitata.
Perchè chiedi sempre scusa, se la colpa non è tua?
Qualunque cosa hai fatto, è tempo di liberartene,
non puoi continuare ad accollarti le colpe degli altri.
Ti devi rilassare. Devi essere libera"
C'è sempre una vena di dolore sul suo volto, anche quando sorride.

venerdì 6 novembre 2009

thirteen's ocean

Mia figlia sta crescendo, giorno per giorno
E la sto perdendo, giorno dopo giorno.
La sento sempre più lontana, più distante.
Comincia ad andare per la sua strada,
o per la strada degli altri,
delle sue amiche, dei suoi amori, della moda, delle convenzioni, della società.
La vedo anche sempre di meno,
assente per scuola, amiche, amori, gite, compleanni, passeggiate....
E quando la vedo è assente per facebook, blog, fotoritocco, email, chat, messangers, telefonate, sms, sms, sms...
E' finito il tempo in cui mi abbracciava, voleva stare sulle ginocchia o veniva a dormire con me.
E' finito il tempo in cui mi chiedeva di farle da partner in balletti fantasiosi (per lei mi sono dovuto improvvisare ballerino classico e al mare nuotatore sincronizzato)
Tutto ciò è normale che finisse, prima o poi.
Quando era piccola c'era una complicità naturale tra noi due, o almeno così a me sembrava.
Ci si intendeva anche quando era un esserino senza parola. Ho il ricordo di diversi momenti di intensa comprensione.
Ci guardavamo negli occhi e tutto era chiaro l'uno dell'altra.
Due libri aperti di fronte agli occhi dell'altro.
Sono sensazioni, cioè qualcosa che si sente nel profondo dell'anima.
Ci siamo divertiti molto noi due.
Come sempre mi succede con le persone che amo, ci siamo fatti della grandi risate.
Eravamo in piazza Duomo a Firenze, una volta, lei di pochi mesi.
La tenevo nel marsupio, con il viso rivolto verso il mondo. Le facevo vedere le bellezze di Firenze e a lei piaceva osservare,
ha sempre avuto lo sguado vivace sin dal primo giorno.
Ci mettevamo di fronte al David e al Perseo di Piazza della Signoria,
passeggiavamo tra il Ratto delle Sabine e l'Ercole e il centauro, per darle l'imprinting del Bello,
o le facevo piegare la testolina verso il campanile di Giotto e la cupola del Brunelleschi
per ubriacarla di arte.
Eravamo in piazza Duomo una volta e scorgemmo da lontano il nostro autobus che partiva.
Cominciai a correre e a far segno all'autista mentre lei sballottava su e giù nel marsupio divertita.
L'autista ci fece salire gentilmente, e una volta su, io e lei ci guardammo negli occhi e cominciammo a ridere, in contemporanea, a ridere di cuore.
Rideva come una adulta e contagiò tutto l'autobus.
Quest'episodio semplice semplice mi torna spesso alla mente. Con nostalgia.
Ora quella complicità profonda e istintiva di una volta con c'è più, è sfumata, dissolta, andata.
Ora è sempre più distante, la sto perdendo, se ne va per la sua strada o per quella degli altri.
L'esterno, il mondo, la società hanno una grande attrattiva a quell'età.
Un genitore non può farci niente,
Forse lei sente che tra il fuori e suo padre non c'è molta intesa, persino dissidio talvolta.
Ma deve conoscere e và.
A volte penso di aver fallito anche in questo campo, come padre.
A volte penso che poi tanto tornerà tra qualche anno e ci faremo di nuovo delle grandi risate.

martedì 3 novembre 2009

Che figlio ingrato!

Che figlio ingrato!
Neanche un fiore ieri ho portato sulla tomba di mia madre.
E' a 500 Km da qui, ma non è una scusa valida.
Se uno vuole, smuove le montagne.
Io non riesco neanche a smuovere il mio culo.
E lei lo sa. Mi conosce.
Una madre conosce tutto dei suoi figli.
E mi perdona. Una madre perdona sempre i suoi figli.
La mia sicuramente.
Comunque... ho acceso un cero, ieri.
Uno di quei ceri nella plastica rossa e coperchio in metallo, bucato.
Con l'immagine di Gesù incollata di lato.
E il codice a barre sotto a Lui.
L'ho messo sul balcone, sotto il cielo stellato e la luna piena.
Lo vedi li lassù?
E' quella lucina piccola piccola accanto alla rosetta grassa,
si, quella che crescevi in Puglia. E' sua figlia, questa.
Ne lo staccato un pezzo e l'ho piantata qua.
Ha preso, sta bene e si è ambientata, lei, a questo clima freddo.
Io ancora no, non riesco ancora a viverci in pace con questi cuori di ghiaccio.
Ma non ti devi preoccupare, sai come son fatto.
Mi ci vuole del tempo, del tempo, del tempo...
Beh, insomma, il cero è per te,
i fiori te li porto quando torno.
per questa volta scusami,
mamma,
ciao,
ci vediamo!
(che figlio ingrato!)

domenica 1 novembre 2009

Addio

(Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.)


Angeli
Del tutto ignari della nostra esistenza
voi navigate nei cieli aperti dei nostri limiti,
e delle nostre squallide ferite
voi fate un balsamo per le labbra di Dio.
Non vi è da parte nostra conoscenza degli angeli,
né gli angeli conosceranno mai il nostro martirio,
ma c'è una linea di infelicità come di un uragano
che separa noi dalla vostra siepe.
Voi entrate nell'uragano dell'universo
come coloro che si gettano nell'inferno
e trovano il tremolo sospiro
di chi sta per morire
e di chi sta per nascere.


Alda Merini

Notte di halloween e luna piena

Si è suicidata in carcere ierisera la neo br Diana Blefari.
Sembrerebbe un omicidio rituale, o un suicidio indotto essendo stata la Bleferi spesso ricoverata in clinica psichiatrica.
Ci sono tutti gli indizi della morte rituale:
notte di halloween, la luna piena, il nome Diana (dea della luna e dei boschi), il sabba.
Il cognome Blefari ha a che fare con l'occhio (che tutto vede) e la luce
Ho postato questi (s)punti sul forum di Franceschetti.
Credo si svilupperà un ragionamento interessante

sabato 31 ottobre 2009

A memoria

"Che fai tu luna in ciel,
dimmi che fai,
silenziosa luna.
Sorgi la sera e vai
contemplando i deserti.
Indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare
i sempiterni campi,
ancor non prendi a schifo,
ancor sei vaga
di mirar queste valli?"

Consolation

Mi sono svegliato con un pensiero terribile:
"Quest'incubo non avrà mai fine!"
Poi mi sono ricordato che esiste la Morte, a questo mondo.
La 'sora nostra Morte corporale'
E mi sono rilassato.
Tranquillizzato.
Riaddormentato.
Dio è Grande e Perfettissimo.

venerdì 30 ottobre 2009

Scrivere (un vecchio commento con ritocco)

Perchè scriviamo?
Scriviamo per essere,
per ribadirci,
per assicurarci che siamo ancora vivi.
"Scrivo dunque sono".

Scriviamo per scoprire
e per scoprirci.
per osare e misurarci,
("il mio cuore messo a nudo"),
per vedere fin dove siamo capaci di spingerci
prima di avere orrore di noi stessi.

E scriviamo per amore,
(e per mancanza di amore),
per urlare la nostra solitudine,
il nostro bisogno di calore.
Scriviamo per sperare che qualcuno raccolga,
nella sterminata discarica dei vuoti,
il nostro messaggio in bottiglia.

Soprattutto scriviamo perchè
"in principio era il Verbo"
e il principio è la fine (ed il fine) della nostra ricerca.

se mio nonno avesse avuto tre palle ne avrei fatto un flipper per bar... ma quello a mala pena ne aveva due e al bar ci andava a sbronzarsi


evaporare
come la brina del primo mattino
e non essere
più

(chè non si può
tirar fuori il sangue
dalle rape)

giovedì 29 ottobre 2009

Senza titolo

Devo trovare un santo a cui affidarmi.
Non riuscendo a districare da solo la matassa di questa vita(ccia),
non mi resta che chiedere umilmente aiuto.
C'è poco da fare!
Avevo pensato a Padre Pio o a San Francesco d'Assisi.
Padre Pio credo sia troppo inflazionato.
Ha il suo bel da fare, in tutto il mondo, per questioni ben più gravi della mia.
Infondo non si tratta di vita o di morte,
sebbene a volte ne ho la sensazione.
Quindi avrei pensato a San Francesco,
che non è un ripiego.
Ho sempre avuto un debole per Lui,
tanto da usarne il nome nei contatti anonimi
o come password.
Forse un pò di tempo per me lo trova

No comment

Ci sono momenti in cui la sensazione di essere un perfetto buono a nulla
è assolutamente paralizzante.
Il più inetto tra gli inetti.
I muscoli si bloccano,
il pensiero ruota in vortice,
imprigionato come un elettrone intorno al proprio nucleo.
Ci si sente come in una cella senza porte o spiragli.
Senza un uomo o un dio a cui chiedere aiuto o consiglio.
Non so nemmeno se avrò la forza per andare a farmi un caffè.

lunedì 26 ottobre 2009

Di Marrazzo di euro e di cazzo

a me di tutta la faccenda di Marrazzo (l'idiota), la cosa che mi fa girare di più i coglioni è la facilità con cui questa gente sgancia assegni di due-tre mila euro per un'oretta di sfogo in un momento in cui milioni di famiglie (la mia compresa) non sa come cazzo fare per andare avanti;
e poi mi dà fastidio l'ipocrisia di quegli uomini che, vogliosi di cazzo, hanno bisogno di prenderlo da uno con le tette.
ecco ora l'ho detto...
sono stato volgare...
ma non è che mi senta meglio

sabato 24 ottobre 2009

Dialogo tra impotenti*

-C'è qualcosa che posso fare per te?
-Si, toglimi questo tarlo dal cervello!
-Ma... ormai s'è mangiato quasi tutto!
-Beh, allora digli di sbrigarsi a finire!

venerdì 23 ottobre 2009

I bastoni tra le ruote

Ho scaricato dal mulo "I Fratelli Karamazov", sceneggiato rai del '69 e da lì ho dato un'occhiata alla produzione della nostra televisione prima degli anni 80 e agli artisti che passavano dagli studi: Pasolini, Fabbri, Fò, Strelher, Albertazzi, Mina, Comencini, Cervi, Palazzeschi, Moravia, Gassman, Soldati, Tognazzi, De Filippo, Vannucchi, Orsini, Loy, Giannini, Bolchi, D'Anza, Malerba, Projetti... e lirica, classici, danza, concerti, ricostruzioni storiche, la vita di Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Galilei, documentari, letture di poesie, teatro, sceneggiati, Cronin, Bacchielli, Odissea, Collodi, Eneide, GianBurrasca, I Promessi Sposi, Poe, A come Andromeda, Giocando a golf una mattina, il commissario Maigret, Falqui, L'Altra Domenica, Milleluci, Battisti, Milva, Pravo, meno mezzi ma tanta invettiva, tante idee, poesia, arte, spettacolo...
Che popolo colto, sensibile, evoluto ci avviavamo a diventare se non si fossero messi di traverso il rampante Berlusca e il piano di rinascita (?) di Gelli!!!

Col tempo sai...

Ho visto un film dove erano tutti morti.
Non dico i personaggi ma gli attori. Tutti.
Giovani, vecchi, bambini, tutti andati finiti via.
Sono lì davanti a te che parlano, ridono, corrono, si baciano,
innocenti, inconsapevoli ancora della morte che deve venire,
e tu pensi:
cazzo ma son proprio davvero tutti morti.
Mi prende uno sturbo allo stomaco a vedere un film dove son tutti morti,
perchè penso che anch'io ora son qua ignaro della morte a venire,
come lo sono loro in quel momento là,
non riesco più a seguirlo il film, a star dietro alla trama chè continuo a pensare:
ma cazzo cazzo cazzo son proprio tutti morti, ma tutti-tutti
e allora devo cambiare, scegliere un film dove almeno c'è qualcuno che è vivo, da qualche parte.
Penso che il tempo,
-il tempo che fa diventare morti tutti quelli che in quel momento lì erano così presi dal lavoro e felici della vita e del successo-
penso che il tempo sia veramente stronzo.
Ma non stronzo per dire, proprio stronzo, stronzo, detto con il cuore in mano.
Credo anzi che non ci sia al mondo qualcuno che sia più stronzo del tempo.
Neanche Hitler, per dire.
Neanche Vlad il conte transilvano che metteva allo spiedo tutti quelli che incontrava, era così stronzo come lo è il tempo.
Certo, bisogna pure dargli atto -al tempo- che nella sua stronzaggine è anche giusto,
nel senso che non fa differenze, eccesioni, particolarismi,
per lui siamo tutti uguali, è equo e anche solidale perchè aiuta le persone a superare le crisi i lutti i dolori,
o gli rende giustizia dei torti subiti,
però anche con tutti questi pregi, con tutti i lati buoni diciamo che pure c'ha,
con tutto ciò rimane sempre un grandissimo stronzo insuperabile.

giovedì 22 ottobre 2009

Il sesso è vita...

...in effetti l'unica cosa che mi fa sentire ancora vivo
è l'erezione con cui mi sveglio tutte le mattine.

mercoledì 21 ottobre 2009

Tabagismo e Libertà

Ultimamente
mi torna spesso a mente
la storia di quello che disse:
"Vado a comprare le sigarette",
e non se ne seppe più niente

martedì 20 ottobre 2009

Potevo comprare il caffè alla metà del prezzo!

La mia testardaggine a rifiutare tessere,
mi fa perdere buoni sconto e posti di lavoro.
Che imbecille!

parole parole parole

si usano le parole
a vanvera,
come fossero noccioline,
ma le parole non sono noccioline,
sono sassi,
pesanti,
"uccide più la parola che la spada",
si usano le parole a casaccio,
IPERBORICAMENTE,
come fossero...
che so ditelo voi cosa fossero...
ora la dico, la butto là, tanto...
sono parole,
inconsistenze,
"mi sono divertito da dio"
"amo quest'uomo, dio non sapete quanto l'amo"
"sei grande"
"sei un mito"
"sto da dio"
dio quanto mi stanno sul cazzo chi dice "sto da dio" per un tiro di canna
e chi dice "sei un grande" a chi ha scorreggiato
LE
PAROLE
VANNO
MISURATE,
SOPPESATE,
PENSATE.
Sono come il pane,
non vanno sprecate

come va?

come va? mi chiede chi incontro.
non va nulla, vorrei rispondere,
non c'è una cosa che vada,
è tutto fermo, immobile, morto.
Io per primo.
ma non si può dire,
è tabù,
chè la gente non sopporta le lamentele,
ha voglia di sorrisi,
di incoraggiamenti,
di atteggiamenti positivi.
Giustamente.

(Berlusconi, questo, l'ha capito prima di tutti,
da un bel pezzo,
il furbastro.
E sorride. Sempre.)

come va? mi si chiede
non vedi la mia aura,
il suo splendore?
non vedi la gioia nei miei occhi?
non la vedi l'energia positiva che
trasborda dal mio corpo?
no?

lunedì 19 ottobre 2009

come un bambino.

mi sveglio alle 4.50
con un assoluto bisogno di tenerezza
il cuore salta in gola
gli occhi si velano
e sento sul collo
il freddo respiro
della Morte

domenica 18 ottobre 2009

Sul giudice Mesiano e gli scribacchini-kapò

Io credo che il "servizio giornalistico" di Canale (di scolo) 5 sia una vera schifezza.
Io credo che, tra l'altro, sia una grave mancanza di rispetto e di considerazione verso gli spettatori,
trattati alla stregua di omuncoli rincretiniti.
Io credo che bisogna far sentire la nostra vicinanza al giudice Mesiani (e a tutti coloro che vengono presi di mira) per non lasciarlo solo e in ostaggio delle intimidazioni.
Infatti anch'io porto calzini turchesi (e rosa anche), fumo come un turco e vado avanti e indietro, avanti e indietro, come un animale in gabbia pensando:
"Poveri noi in che mani siamo! Poveri noi in che mani siamo!"

sabato 17 ottobre 2009

Outing & Away!

Sfoglio un libro sui Templari e apprendo che il loro emblema, inciso su scudi, monete, monili, anelli, chiese e cappelle, sono due cavalieri in sella allo stesso cavallo.
Due baldi, giovani, impavidi, sudati, callosi cavalieri che cavalcano stretti stretti verso terre lontane.
"Stringiti forte sennò cadi!"
"Acchiappati stretto che lancio il cavallo!"
E mi prende l'invidia per quegli antichi guerrieri, in questi tempi pavidi e vili di narcisi con cinturini DG e abbronzature artificiali.
Voglio anch'io cavalcare lontano appiccicato ad un complice/amico.
E si guida un pò ciascuno!

venerdì 16 ottobre 2009

Chiedo scusa!

Chiedo scusa: l'ultimo post, quello di Berlusconi, la Melker e Trieste, era un bluff, un divertimento innocente e stupido senza alcun fine particolare se non quello del divertimento appunto.
La storia di me bambino che medito un'estate intera sulla storia dell'uovo e la gallina, di mia madre che mi porta dal medico e di me che ancora ci medito è inventata di sana pianta.
E vorrei anche vedere! Ma ve l'immaginate? Io non ci riesco!
Chiedo scusa (e mi inginocchio: sono pentito) a chi ingenuamente c'è cascato (la Chica e la Linda): perdono, perdono, perdono, non volevo prendervi in giro.
Nello stesso tempo sono però un pò frastornato che abbiate potuto credere vera la storia, e veri tutti quei commenti: che idea vi siete fatte di me, di un esaurito senza speranze? (che poi forse avete pure ragione).
Naturalmente i commenti sono anch'essi TUTTI inventati (tranne dueotre), li ho scritti tutti io con nomi diversi e qui devo chiedere scusa a Elena del blog gnam gnam per aver utilizzato il suo link, non la conosco, ho trovato il link per caso e l'ho inserito con il nome Zingara Dolce per rendere la cosa più credibile. Gli altri link utilizzati portano a siti diciamo così istituzionali, quindi non se ne accorgerà nessuno.
Concludo con una cosa a cui tengo: finora ho sempre raccontato il vero, non ho mai falsato nulla (semmai ho taciuto qualche verità) e ho intenzione di continuare in quel modo, lo dicevo perchè non vorrei che mi capitasse come quello che gridava "al lupo, al lupo!".
(E ora torniamo ad un numero di commenti compreso tra lo zero e tre)

mercoledì 14 ottobre 2009

Come Berlusconi con la Merkel a Trieste

Da bambino ero particolarmente impressionabile.
E non è che sia cambiato molto.
Per esempio ricordo che un'estate in un cartone di Calimero pulcino nero
fu posta la fatidica domanda:
"E' nato prima l'uovo o la gallina?"
Passai il resto delle vacanze seduto sul marciapiede di casa a meditare sulla questione,
mentre i miei amichetti si sgolavano per tirarmi in mezzo alla partita
(ero un bravissimo attaccante).
Mia madre se ne preoccupò molto e mi portò anche dal dottore,
credendo ingenuamente che certi problemi si possano risolvere
con qualche pasticchetta o una suppostina.
Aveva ragione a essere preoccupata perchè da quella volta
credo di non essermi più ripreso.

Comunque non ho ancora capito se è nato prima l'uovo o la gallina!

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ps
dopo i commenti segue qui

martedì 13 ottobre 2009

Sentimento del tempo... d'autunno

Iermattina ero in giardino

a sverniciare un infisso
sotto un giovane frassino
ancora verde
quando improvvisamente
una folata di vento,
breve come un lampo,
con un unico colpetto
strappa le foglie
al poveretto
e allora penso:
"Cazzo! Qui mi devo sbrigare!"
E non mi riferivo solo alla porta.
Dicevo così, in generale.

lunedì 12 ottobre 2009

Berlusconi e la farfalletta

Essendo il Signore di Arcore diretta emanazione di Dio, della Sua venuta su questa terra si favoleggiava già secoli or sono, e tra i discorsi dei popolani e tra gli scritti dei più illustri pensatori.
Si racconta che per mantenere sempre viva la cognizione della provvidenziale discesa e conservare negli umani cuori la speranza di un avvenire di pace e splendore, in special maniera tra le italiche genti, ad ogni generazione un certo numero di donzelle di belle sembianze veniva colto da improvvisi letarghi mistici della durata di svariate ore, in taluni casi anche di giorni, durante i quali le fortunate prescelte, completanente inconsce, emettevan languide musicalità in tutto e per tutto simili ad orgasmiche lamentazioni. Al loro risveglio, i bei visi ancora conformati in una smorfia estatica, le veggenti raccontavan le nobili gesta e le infuocate parole dell'Atteso Signore e in tal modo il Mito Suo si andava arricchendo di lustro in lustro.
Di tanto in tanto, al novero delle popolane fanciulle si aggiungeva il nome di qualche maschietto, di solito scelto dalla Divina Giustizia tra le classi più colte, onde preservare le profetiche visioni dall'oblio del Tempo immortalandole nell'inchiostro e nella tradizione scritta, essendo quella orale suscettibile di travisamenti e deformazioni.
Uno di questi prescelti dal fallico sesso fu il lodigiano Francesco di Lemene, burlesco e sensuale poeta di madrigaletti nello stile de la Maniera, il quale calpestò la polvere italica dal 1635 (essendo nato l'anno innanzi) e il 1704.
Si tramanda che costui ebbe centinaia di mistiche trasposizioni a tema dell'Illustre Nostro Signore, ma una in particolare lo colpì a tal guisa che abbisognò di un mese di convalescenza per riaversi e riacquistare le sopite forze.
Egli non volle raccontare nè ai parenti nè ai posteri cosa vide e udì in quelle sublimi ore, ma si sentì fortissimamente chiamato a lasciare in eredità all'Illustrissimo un monito, o meglio un fraterno consiglio di vita, vivamente sperando in cor suo che Quello, quando Iddio finalmente avesse deciso, per pietà degli umani, di porLo in terra, ne facesse tesoro per il bene Suo e della di Lui patria.
Naturalmente, per realizzare il suo proposito, il poeta di Lodi utilizzò le armi che gli erano più congeniali, quelle del poetar, appunto, e scrisse i versi che noi oggi abbiamo goglamente recuperato e ve ne facciamo dono.
Si sa per certo, da una biografia non autorizzata che il giovane Berlusconi Signore di Arcore, lesse quella poesia ai tempi del Liceo e ne fece addirittura un approfondito commento che vendette al compagno di banco come tesina d'esame, ricavandone lauti guadagni.
Ma si sa vieppiù che non ne fece tesoro come il di Lemene avrebbe voluto e se ne dimenticò completamente per il resto della sua lunga provvida vita.
Ma qualcosa di quei versi rimase inconsapevolmente nella memoria del Berlusconi e operò in vece Sua.
Si dice difatti che Egli abbia un'inconscia predilezione per il delicato animaletto e regali tuttora alle sue ospiti femminili ciondoli e tatuaggi di foggia farfallesca.

Ed eccovi ora i versi di Francesco di Lemene dedicati al Signore di Arcore:


"La Farfalletta"

E che sì, che scherzando scherzando,
farfalletta bruciarti tu vuoi?
Troppo la luce miri,
troppo intorno t'aggiri,
parti, parti,
non fidarti,
che si sa,
che chi cerca i perigli a perir va.

Farfalla, io dico a te, ma sospirando
penso de' miei perigli e non de' tuoi.

E che sì, che scherzando scherzando,
farfalletta bruciarti tu vuoi?

Francesco di Lemene

sabato 10 ottobre 2009

tutto il mondo è paese, alla fine

A me queste anime blogghe (come le chiama lo splendido che peraltro comincia a starmi bonariamente un pò sui coglioni con tutta la sua mielaggine quarantenniana),
queste anime blogghe, dicevo, hanno preso a crearmi grossi problemi con me stesso e una gran confusione in testa, come non bastasse già quella nativa.
Perchè basta che uno dica di aver incontrato di sera sulla statale un automobilista col cappello in testa e giù una caterva di commentatori a dire la loro e a filosofeggiare su cappelli e automobilisti incappellati.
E vai tutti a rivendicare la paternità territoriale del cappellato al volante: è friulano, no è piemotese, no non c'è solo lì, c'è anche qui, no viene dall'estero, no ma che dite è mondiale.
E' universale, addirittura, esiste ovunque, come dio, no è' un mito, è un archetipo, è il simbolo della nostra provincia, no attenzione chè è in via di estinzione, no si però bisogna vedere anche che tipo di cappello aveva, un basco, un Borsalino, e calcolare quanto era affossato sulla testa,...
E c'è chi gli attribuisce tutti i mali del mondo e chi giura che ce ne sono tanti in tutt'Italia ma solo uno è donna e chi ancora si vanta di essere stato il primo a parlarne. In tempi non sospetti.
Robe da matti.
Naturalmente, per non sentirmi un povero disgraziato ignorante delle cose della vita, anch'io ho commentato la mia, di cazzata. Rimanendo peraltro un povero disgraziato ignorante delle cose della vita perchè alle mie cazzate nessuno dà peso. Sembrano scritte con l'inchiostro simpatico.
Così mi vengono dubbi su dubbi, entro in crisi, mi faccio domande: ma sarò normale?... perchè non ho incontrato un automobilista incappellato?... forse sono un ingrato rinnegato traditore a non rivendicare il primato del cappellato motorizzato salentino...
Forse dovrei fare dei respiri profondi e con calma mettermi a riflettere sul significato del cappello in testa ad un automobilista. Dovrei consultare il dizionario dei simboli... pensare... riflettere... ripensare...
Anche in Drugstore cowboy si parlava di cappelli che portano sfiga... ma non in macchina... sul letto... c'è morta anche la tipa per questo... per questo Matt Dillon si incazzava quando vedeva un cappello sul letto... ma quelli sono americani... qui siamo a Cuneo... e il blogger di Cuneo non mi sembra incazzato... casomai incuriosito... cappelli... cappelli... c'è il cappello del mago di oz... a forma di imbuto... e c'è il cappello del prestigiatore... un pozzo senza fondo... un pozzo di San Patrizio... forse l'automobilista era San Patrizio... infatti un commentatore l'ha incontrato a Dublino... ma San Patrizio non porta sfiga... il suo colore è il verde non è il viola... il viola è di Firenze...qui siamo a Cuneo... il cuneo si insinua... il cappello si indossa... le fate hanno cappelli a forma di cuneo... ma non guidano l'auto... volano... o alle strette viaggiano nei camini... con la polvere magica... "Diagon Halley"... "come ha detto caro?"... "Diagon Hally"... "lo sospettavo!".
E' tutto un casino! Sono mortificato, addolorato, sconsolato, mi sento solo, non capisco, non afferro, sono sottosviluppato, sono un Calimero, un reietto, un demente, non capisco più la gente, veramente, non per dire.
Ma forse le anime blogghe (che palle!) hanno solo voglia di cazzeggiare, come le non blogghe d'altra parte, di divertirsi sparolando, di giocare, e infatti li vedo tutti affiatati, tutti in fase, sintonizzati, insquadrati, inseriti, insellati cavalcare, aggruppati, su campi fioriti, verso orizzonti lontani, luminosi, sorridenti, paccate sulle spalle, sbaciuccamenti, occhietti, "che bello che sei", "che bello che sono", "che figata ragazzi", li vedo, vi vedo allontanarvi, rimpicciolirvi, diventare un tutt'uno e svanire nel disco del sole.
E ancora una volta mi sento fuori dal cerchio, solo come un cane, anche qui nella blogsfera.
Neanche come anonimo ho saputo bleffare!

Nobel & Nobel

Il Nobel per la Pace conferito a Barak Obama.

Obama: "Non sono sicuro di meritarlo!"

Berlusconi: "Cribbio, il Nobel doveva essere mio.
Lo meritavo assolutamente perchè sono il più grande promotore di pace della storia.
Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che il Comitato Svedese è un'organismo politico in mano alla Sinistra e che i suoi membri sono incofutabilmente condizionati da quel comunista del re Carlo Gustavo di Svezia"

"E se proprio dobbiamo dirla tutta, sappiate che quel mardocchione di re Gustavo è un usurpatore, perchè il vero re di Svezia sono io, cribbio, che ho il 76,32% del consenso del popolo svedese!"

"E ora via dai coglioni giornalisti del cazzo, che c'ho da lavorare per il bene della Nazione.
Apicella, Apicella ammico mmio vieni qua che scriviamo una canzone contro quelle checche del Comitato che quelli non vedono una figa sarà trentanni ed è per questo che non mi votano, invidiosi! A proposito, quand'è che si riuniscono di solito per decidere il Nobel? Ai primi di ottobre? Allora sovvienimelo ammico mmio l'anno prossimo verso la fine di settembre, che gli mando un paio di veline così mi mettono nella cinquina, almeno, 'sti rincoglioniti svedesi"

venerdì 9 ottobre 2009

uno chef celestiale

La capacità di Berlusconi
di rigirare le frittate
non ha dell'umano

insetti & insetti

Se ammazzo un insetto qualsiasi, per distrazione o ineluttabilità,
io chiedo scusa,
(sebbene non saprebbe che farne delle mie scuse
una macchia nera spiaccicata sull'asfalto, o verde, o marrone)

Se, inavvertitamente, strappo una zampetta al ragnetto mentre delicatamente
lo metto fuori casa perchè non gradito a mia figlia,
io bestemmio dio e chiedo scusa (al ragno):
"scusami, scusami, non l'ho fatto apposta"

Ma se mi ronza una mosca attorno o sul piatto,
io l'ammazzo, senza scuse nè sensi di colpa.

Io credo che questo sia razzismo bell'e buono.
Imperdonabile.




mercoledì 7 ottobre 2009

stamani, sul treno

Stamani, sul treno diretto verso una città costiera del centro-sud trovo un'intera classe di liceo.
Due ragazzi quindici-sedicenni sono seduti uno accanto all'altro, le teste che si sfiorano, le spalle che si toccano e le braccia, le cosce, i ginocchi...
Sono intenti a guardare lo schermo di un cellulare su cui scorrono testi di canzoni.
Uno dei due insegna all'altro brani che questi non ha mai ascoltato: hit degli anni '80 di cui è particolarmente entusiasta.
Inizia con Video killed the radio star dei Buggles. Gliela canta tutta, coretti e falsetto compresi. Sottovoce, ma non abbastanza da privarmi del piacere.
Sono ad un paio di metri da loro e lui non si cura delle presenze estranee, per fortuna.
Poi continua con i Duran Duran e con Such a shame e con altre canzoni che ora mi sfuggono.
L'altro, non potendo cantare, partecipa all'esibizione del compagno battendo i piedi e scuotendo la testa riccioluta.
Tutt'intorno, una decina di compagne di classe li ignorano completamente e vengono da loro completamente ignorate.

A me questa delicata scenetta è sembrata come una specie di corteggiamento, una inconsapevole dichiarazione d'amore,

martedì 6 ottobre 2009

il buon giorno si vede dal mattino e il mattino ha l'amaro in bocca

in pratica
mi sento un uomo
pressocchè
inutile,
tipo che
se morissi
ora
se ne accorgerebbero
solo
mia moglie e mia figlia
e forse
per loro
non tutto il male
verrebbe
per nuocere

martedì 29 settembre 2009

03.00

poco fa...
sognavo
che tutti
partivano.
amici d'infanzia, di scuola, di università,
tutti pronti per salpare
domani verso un viaggio di piacere, di rinascita, di ristrutturazione.
tutti.

mi sono svegliato
all'istante
con un profondo senso di abbandono

e
mi
sento
ancora
tutto
desolato

dove sono andati, tutti ?

lunedì 28 settembre 2009

niente da aggiungere

se fossi laura
vi racconterei la mia ultima illuminazione,
o del mio cuore a pezzi

se fossi nikko
vi direi della tettona intravista al supermarket
o,
alle strette strette,
potrei sollazzarvi coi miei problemi di stitichezza

se fossi linda
qualcosa dalla borsetta fuori lo tirerei
o dal bersaglio

se fossi vale
vi divertirei con una festa in giardino
a ballare col banano
o con un weekend al mare
in tenda e senza isterismi, forse

se fossi lo splendido
qualche delicatezza ve la costruirei
sicuramente,
forse bleffando sul reale,
ma cosa importa,
ai poeti tutto è lecito

se fossi dilaudit
di certo non vi negherei
la cruda immagine di un uomo solo
o di una donna ferita

se fossi chica ...
se fossi a_i ...
se fossi gianmaria ...
e fossi fino,
ah se fossi fino
quanta bellezza vi racconterei

(se fossi foco
arderei lo mondo)


ma sono myheart,
sono myheart
e non ho nulla da dire
ma proprio nulla

zero assoluto

martedì 22 settembre 2009

Ho visto un film ma era meglio di no

Questo è un post di servizio.
Un modesto atto di amicizia agli amanti del cinema.

NON GUARDATE,
ripeto,
NON GUARDATE il film Tony Manero che, a dispetto del titolo, è una roba davvero angosciante,
come un trip vissuto male.
Un'umanità amorale, bruta, senza speranza;
un'ambiente claustrofobico e incolore.
E c'è anche qualche scena leggermente hard.
Da vomito.
Lo squallore a letto.
Vi passarà la voglia di fare l'amore.
Se volete rovinarvi la giornata e anche i giorni a venire, non ascoltare il mio consiglio e immergetevi nelle atmosfere deprimenti del film.
Altrimenti fatene tesoro.
Non capisco l'utilità di fare film del genere.Personalmente li vieterei e spedirei il regista a riprendersi a Disneyland.
Altri la pensano diversamente e ci trovano persino dell'arte in questo capolavoro della paranoia.
Il film ha vinto il festival di Torino l'anno scorso,che per me vuol dire mettere una pietra sopra a quel festival. Definitivamente.
Dicono che lo sfocato di alcune scene è il tentativo del regista di prendere le distanze dal suo personaggio.
Avrebbe fatto meglio ad allungare maggiormente le distanze rinunciando a filmarlo.
Dicono che bisogna tenere d'occhio questo regista perchè ci riserverà grandi cose.
Angoscianti ma grandi parafrasando Olivander.
Anch'io lo terrò d'occhio. Per starne alla larga.
Ma cosa avrà voluto dirci Mr Larrain?
Che esistono uomini aridi, cinici, senza amore?
Lo sapevano e non sarei neanche così categorico!
Che esistono situazioni storico-sociali di grande squallore?
Vite senza vita?
Sapevamo anche questo, niente di nuovo.
Non siamo il principino Buddha che ignora il dolore e l'infelicità.
L'arte senza speranza non ha senso, è pura inutilità.
Voi non perdete la speranza,non guardate quel film.
E' un consiglio spassionato.
Poi fate come volete.

mercoledì 16 settembre 2009

Per l'appunto

Mi giro e mi rigiro, mi volto e mi rivolto nelle stesse situazioni, da anni ormai, forse da sempre.
Mi propongo spesso di cambiare, di dare una svolta, di osare una nuova strada,
ma l'entusiasmo dura il tempo di un pensiero,
non riesco a reggerlo, ad alimentarlo e mi si affloscia come un sacco vuotato.
Se ho un problema lo evito, ne allontano il pensiero,
forse si risolverà da sè ma naturalmente si ripresenta, raddoppiato, triplicato.
Vale anche per le piccole cose: se mi cade che so... un oggetto a cui tengo, lo lascio lì,
non lo raccolgo per vedere se si è rotto per paura di scoprire che si è rotto.
Occhio non vede cuore non duole è la mia filosofia,
filosofia del cazzo.
E' un comportamento stupido, irresponsabile, che posticipa il dolore
e intanto fa vivere nell'ansia e nell'infelicità,
ne sono coscente ma non riesco a cambiare,
è difficile lottare contro la propria natura,
non c'è cosa più forte dell'Io.
E anche questa è una scusa del cazzo.

Sono anni che non riesco a leggere un libro.
Ne compro in continuazione, di libri, ne inizio a leggere decine, centinaia,
ma non riesco ad andare oltre il primo periodo.
Io che nei libri cercavo non solo evasione, emozione, idee, calore,
ma anche la via, la luce, la soluzione al mistero della vita,
ora mi fermo all'incipit senza neanche afferrarlo.
Persino gli scrittori e i poeti mi sono diventati estranei.
Mi si prospetta una vecchiaia autistica, se non mi impongo una disciplina.
E' tutto un problema di impegno, di volontà
Oggi ho preso un libro e mi sono detto:
comincio così, non le piccole cose, e comincio a dare un'organizzazione a questa vita confusa e vuota,
comincio a riempirla con un libro e prendo l'impegno di leggerlo tutto,
anche cinque pagine al giorno ma tutto e sforzandomi di capirci qualcosa,
focalizzo il pensiero sulle parole stampate evitando che parta in quarta per chissà dove,
bisogna dominare il pensiero, non farsi dominare da lui,
è questione di impegno, mi ripeto, l'impegno è tutto,
è questione di sforzo, mi ripeto, e poi uno raccoglie i frutti.
E allora prendo una penna perchè volevo segnare sul libro la data e il proposito,
in fondo è una scommessa, una gara quasi, un gioco serio e impegnativo
e ne va marchiato l'inizio a futura memoria
E allora apro il libro e giù, in fondo in fondo alla prima pagina bianca, trovo un appunto, a matita,
giuro che non me ne ricordavo proprio per niente e questo appunto dice:

23 ottobre 2008
devo leggere questo libro!
ci riusciro?



martedì 15 settembre 2009

Questi stranieri che vengono in Italia...

Pensavo che tra tutte le conoscenze fatte diciamo... negli ultimi dieci anni, le persone più belle, interessanti, vere, umane, sono... straniere.


domenica 13 settembre 2009

2012 in anticipo

Tornare dalle vacanze nell'incertezza del futuro, senza lavoro e coi risparmi agli sgoccioli, con dei lavori urgenti da fare in casa per via del terremoto,
(e si che forse, se la commissione darà l'ok, saranno rimborsati, ma intanto vanno anticipati e coi tempi che corrono, e che diciamo la verità, son sempre corsi da queste parti, alla fine i soldi andranno ai soliti noti che non hanno subito neanche una crepa d'intonaco), con le bollette che si accumulano sul comò nell'ingresso (ma tanto ho una idiosincrasia a pagare le bollette anche quando i soldi ci sono) ma soprattutto con una stanchezza fisico-esistenziale addosso che neanche la cura del magnesio è riuscita a guarire...
non è un bel rientro. Solo il pensiero mi (ri)mette la stanchezza.
Intanto, dopo aver compilato un complicatissimo modulo per una richiesta di finanziamento in cui mi veniva chiesto persino quanti peli sul culo avessero gli ipotetici clienti (dello studio che dovrei aprire), mi sono fatto trecento chilometri per rispondere di persona alla domanda: quanti prevedi siano i peli sul culo dei tuoi clienti nel primo anno di attività dell'azienza? Spero di aver risposto giusto. Entro sei mesi avrò la risposta, tramite raccomandata.

Bonanotte Michelino, riposa in pace nel tuo mondo di spot

A me tutto questo salamelecco di politici, artisti, gente comune, nei confronti di uno che si è sempre venduto al maggiore offerente senza guardare alla qualità,
che aveva ridotto la televisione a una continua televendita di mortadelle,
che aveva fatto della pubblicità l'anima della sua anima,
che infine da vecchio era pure diventato amico di pubblicità di quel qualunquista da quattro soldi di Fiorello...
mi fa
veramente
CAGARE.

Manca poco che lo seppelliscono in Santa Croce!

Non si creda, per quella sua aria bonacciona, che abbia fatto meno danno di altri!

venerdì 11 settembre 2009

zombi 2

...che poi,
per avere
un cuore giovane,
sangue puro,
nuovo sole,
nuovo cielo,
aria nuova e
nuova terra
non c'è neanche bisogno
di fare tutti
una migrazione extragalattica;
c'è solo bisogno di
AMORE.

CAZZO!
CAZZO!
CAZZO!
è proprio così
difficile
amare?

un pò di impegno...
un pò di buona volontà...

zombi

abbiamo
TUTTI
bisogno
di un trapianto
del cuore
e di una trasfusione
completa
del sangue.
troppi veleni
nelle nostre vene.
abbiamo bisogno
di un NUOVO sole,
di un NUOVO cielo,
di aria NUOVA e
NUOVA terra.
ho mille dubbi e
UNA sola certezza:
non possiamo andare avanti così,
siamo già morti

giovedì 10 settembre 2009

sfogo

Io
sinceramente
non so
se riuscirò
a passare
un altro lungo inverno
così...

giornate vuote
discorsi vuoti
teste vuote
cuori vuoti
futuri vuoti
tasche vuote
schermi (pieni ma) vuoti...

ma
dove
CAZZO
si nasconde
DIO,
il vighiacco?

mercoledì 12 agosto 2009

In memoria di un cacciatore preistorico

Oggi leggevo un libro sul tema della morte, lettura perfetta per questo periodo ferragostano in cui tutti gli affari della vita sono come sospesi a mezz'aria,
e a un certo punto si parlava di quel tizio di 5000 anni fa che è stato ritrovato mummificato tra le nevi perenni delle alpi italoaustriache nei primi anni 90.
A me questa storia di questo impavido cacciatore solitario che se ne andava pei monti con arco faretra e frecce in spalla e alla cintura una collana di pezzettini di fungo arboreo che, dice, gli serviva per accendere il fuoco e curarsi le ferite, questo rambo preistorico che a un certo punto, non si capisce perchè e da chi, viene colpito da una freccia che gli trapassa la scapola e non può più usare l'arco per difendersi perchè il braccio sinistro gli si paralizza, e allora comincia a correre sempre più in alto sul monte per dominare meglio la situazione mentre tutt'intorno a lui piovono frecce che a me m'è venuta subito a mente la nuvola di dardi nel film La tigre e il dragone*, e poi arriva fino al punto dove le nevi non si sciolgono più e finalmente al sicuro si riposa, estrae la freccia e scopre con disappunto che la punta di selce è rimasta nella schiena e la borsa di pronto soccorso preistorico che porta con sè a questo punto non gli può più servire e non è una cosa bella avere una punta di selce tagliente come un bisturi conficcata dietro la scapola con tutte le infezioni che andavano in giro, e lui solo in mezzo ai ghiacci freddi e comincia anche a fare buio, no non se l'è vista per niente bella il nostro rambo e poi le forze gli sono venute meno e si è alzata una tormenta di neve di quelle che te le raccomando che l'ha sommerso completamente e ha preservato il suo corpo dalla putrefazione;
questa storia di questo nostro antenato che per oltre 5000 anni è rimasto sotto i ghiacci, con la sua faretra e le sue fecce, con la punta di selce ficcata nella schiena, con il suo pronto soccorso preistorico e la collana di funghi che gli servivano per accendere il fuoco e per curarsi le ferite ma che in quell'occasione evidentemente non gli sono serviti proprio per niente, e intanto fuori di lì il mondo andava avanti e l'uomo progrediva e nasceva l'impero romano e Giulio Cesare e poi Gesù e Carlo Magno e la Signoria di Firenze e Michelangelo e Leonardo e la rivoluzione francese e Napoleone e via di seguito compagnia bella e un giorno a un certo punto il corpo riaffiora dai ghiacci e un gruppetto di scalatori escurzionisti, che nel frattempo era nato anche l'escurzionismo alpestre, un gruppetto che passava di là lo vede e avvisa chi di dovere e il cacciatore preistorico diventa subito famoso, tutti lo vogliono vedere tutti lo vogliono studiare e si scopre così che era un giovane cacciatore con arco faretra e cassetta del pronto soccorso, che era stato colpito da una freccia, che aveva bestemmiato nella sua lingua preistorica quando si è accorto che la punta era rimasta dentro e infine era morto in mezzo alla neve e questa neve lo aveva poi preservato... beh a me tutta questa storia mi ha, come dire... impressionato veramente tanto e mi è nata una sincera simpatia per questo sfigato rambo solitario montanaro preistorico previdente affungato e coraggioso che se prendo quello che gli ha tirato la freccia giuro che lo sgozzo con le mie mani

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*si tratta invece di La foresta dei pugnali volanti, lo dice il titolo stesso!

martedì 11 agosto 2009

Miracolo rock

Ascoltare ad alto volume, in macchina da solo, "Stairway to heaven" dei Led Zeppelin...
e sentirsi davvero su un'autostrada per il cielo...

Meno male che l'Arte c'è...

lunedì 10 agosto 2009

Senza motivo nè sensi di colpa.


Seppure per pochi istanti,
finalmente
ho conosciuto
la Sublime Bellezza
della Cattiveria Pura.